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10Pur del Sole a noi traspira il raggio,
Che tenta in van calarsi invido il Cielo:
Così ristretto nel corporeo velo,
Ad onta ancor del tuo mortal servaggio,
Quello Spirto divin ti brilla in volto.
IV
Sola cura di Filli, e sol diletto,
Lauro gentile in lieto suol sorgea,
Con cui sè spesso misurar solea,
E del pari con quel crescea ’l suo affetto.
5Di starsi impaziente a lei soggetto,
Già sovra il paragone egli si ergea;
Ed ella, ch’esser vinta pur godea,
Di lui ’l crin si fregiava a suo dispetto,
Invidiò il vento tanto amore, e svelse
10Dalle radici il ben cresciuto legno,
E in un il cuor dal petto a lei divelse.
Apollo di pietade arse, e di sdegno,
E luogo infra i suoi lauri in Pindo scelse
Per trapiantarlo, il più onorato e degno.
DEL BALY GREGORIO REDI.
I1
Quella, che in man di Titiro concento
Sì dolce e altier Lira immortal rendea,
Da un ramo d’un allòr muta pendea,
Se non quando suonar faceala il vento
5Eudosso di staccarla ebbe ardimento,
Ed al tocco di lui sì rispondea,
Che Roma, e Italia, e ’l Mondo tutto empiea
Di maraviglia insieme e di contento.
Ma poichè anch’egli cesse al fato, e meste
- ↑ In morte del P. Ubertino Cartara della Compagnia di Gesù.