Tu che dal riguardarmi orror apprendi
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | In riva del Sebeto in suon latino | L'uom ch'al volto ha le rughe, al crin la neve | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Canale
XII
LO SCHELETRO
Tu che dal riguardarmi orror apprendi,
timido parti e la mia vista abborri,
arresta il piede e la mia voce intendi:
se movi il piede, in grave error giá incorri.
Come a fragil beltá perduto attendi,
che sará qual son io, pensa e discorri;
un punto mi mutò, da un punto pendi,
e col tempo che vola a morte corri.
Begli occhi, vago crin, guance rosate
amabil mi rendeano, e in un momento
divenni schifa polve, ossa spolpate.
A macchinar disegni io vissi intento;
ma i disegni, i pensieri e la beltate
al mio estremo spirar sparirò in vento.