Tremano i spiriti mei di paora
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Questo testo fa parte della raccolta XX. Messer Niccolò Rosso
XXIII
Il poeta si smarrisce per tanto eccesso di soavitá.
Tremano i spiriti mei di paora,
sentendo che suso lo cor mi scende
la nova donna, che tutti gli azzende
4si forte, che zascun de lei innamora.
Poi l’uno a l’altro dize: —Sa’tu ancora
chi sia custei, che quine tanto splende?
Ella pur ne saetta, e non entende
8gli nostri preghi, ma vói ch’ognun mòra. —
Cusi clamonno Amor, che vedea sego,
che fusse interprete digli affannati;
11et él respose: — Vui fate mal prego:
ché sol per sua beltá quasi cascáti;
pensáti ormai se bene la entendesti:
14ché di dolzezza ve s memori aresti. —