Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 80

Libro III - Capitolo 80

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De la eccellenza de lo stato clericale, et religioso. Cap. LXXX.

Dopo la militia terrena et carnale è conveniente dire alcuna cosa della militia spirituale, della quale sono soldati coloro, ch’eleggono lo stato Clericale, i quali con particulare obligatione et con più stretto nodo che gli altri communemente non fanno, si dedicano, et consacrano à Dio et vogliono essere della parte et heredità del Signore et vogliono parimente che Iddio sia la parte et heredità loro nella eterna vita, alla quale se bene tutti di qualunque stato, et conditione, con la divina gratia aspiriamo, poi che tutti siamo figliuoli del celeste padre, tuttavia i Clerici eleggendo uno stato di maggior perfettione, et caminando per più erto, ma più espedito sentiero, vi hanno ragione, et titolo spetiale per la spetiale offerta et dedicatione, come è detto, di loro medesimi al culto divino, et al ministerio del santo altare nel tempio del Signore, si come anticamente era fra gli Hebrei la tribù Levitica segregata, et separata dalla moltitudine, et deputata in particulare al servitio di Dio, et del santuario, et però i Clerici hanno habito distinto da i laici, et portano il segno della corona nel mezzo del capo, per la quale si da ad intendere, oltra le altre significationi la eccellenza del sacerdotio reale, al quale tutto l’ordine de i Clerici più et meno secondo varii gradi appertiene, et sono riconosciuti fra gli altri del popolo come intimi famigliari, et servi di colui à cui sevire, è regnare. Alto adunque et nobile stato è quello dei Clerici et degno di grande honore, percioche ci rapresentano la persona, et la autorità del sommo Rè, et sacerdote Christo Giesù, ilquale ha dato loro potestà sopra il suo vero, et reale corpo et sangue, cioè sopra il tremendo sacrifitio dell’altare, il quale offeriscono per se stessi et per tutto il popolo, et similmente hà dato loro potestà sopra il suo corpo chiamato mistico et spirituale, cioè sopra i suoi fideli, de i quali sono Rettori, et Governatori secondo lo spirito indirizzandoli, et promovendoli con la dottrina, con i sacramenti, et con l’autorità delle chiavi ecclesiastiche, nella via della salute, e nello acquisto del paradiso. Ma quanto più grande et più eccellente è lo stato clericale, tanto all’incontro maggior virtù, et maggior perfettione si richiede in coloro che ne fanno professione, et per tanto se nella elettione de gli altri stati, deve il padre di famiglia andar considerato, certo in questo deve andare consideratissimo et non torcere come dice colui alla religione tale, che più presto era nato per portare la spada, et non si movere solo per fini humani, et per lo interesse temporale di perpetuare i benefitii nelle case, ò di mettervene de i nuovi, sete [p. 177v modifica]commune de i nostri calamitosi tempi, ne i quali molti padri poco amorevoli de i loro figliuoli procurano etiandio per vie illegitime di far loro havere di buoni benefitii, poco curandosi di far buoni gli istessi figliuoli. Et si scandalizzano poi i laici, et mormorano della vita de i Clerici, et della non buona dispensatione delle entrate ecclesiastiche, non considerando quanta parte della colpa tocchi à loro, che non allevano bene i figliuoli et li volgono à quella professione alla quale per loro stessi non erano inclinati, senza pur mai dir loro parola de i grandi oblighi che tengono, senza fargli instruire in quegli esercitii che sono proprii di quella vocatione et finalmente senza far ogni opra perche habbiano et dottrina, et costumi degni di ministri di Christo, come se per essere buon Clerico, et prete bastasse una veste lunga che tal volta anchor non si porta, et un titolo spetioso di Abbate, et di Canonico, vivendo nel resto con maggior licenza che i secolari impinguando il corpo miserabile di quelle rendite, che sono voti et oblationi de i fideli, prezzo de i peccati, et patrimonio de i poveri, con eterna condennatione del corpo, et dell’anima.