Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 91

Libro II - Capitolo 91

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Di varii rimedii per conservare la castità, et prima della custodia de i sensi. Cap. XCI.

Dice la scrittura santa in un luogo, che la morte entra per le finestre, cioè per questi nostri sensi esteriori, che sono come finestre della anima, et portando al cuore le imagini de gli obietti sensibili, che di fuori ci si rappresentano accendono interiormente varii desiderii, che uccidono la povera anima di morte di peccato, perilche la prima cura del buon padre di famiglia deve essere, che il figliuolo non veda, ne oda cosa che dia occasione quantunque piccola di libidine, al semplice, et innocente fanciullo; guardinsi adunque, come altrove s’è detto, il padre et la madre alla presenza de i figliuoli, da ogni atto, da ogni gesto, et parola, che possa pur eccitare qualche curiosità. Il medesimo, et molto più se intende de i servitori, dico molto più, percioche ordinariamente i fanciulli si stanno volentieri con loro, et questa maniera di gente non si suol guardare ne da atti indecori, ne da parole inhoneste, anzi quello ch’è peggio si prende diletto d’insegnarle a i piccoli fanciulli, et sentirle riferir loro con semplicità, oltre che poi quando son cresciuti, per farsi loro grati, et per altri fini gli invitano, et spianano loro la via di commettere de i peccati. Et però è ricordo generale, delquale habbiamo ragionato anchora altrove, lo haver l’occhio molto aperto a chi si tien in casa et huomini, et donne. Non è anchora di piccolo momento il buon vicinato, spetialmente delle case congiunte, onde facilmente si possono udire, et vedere molte cose et utili et dannose; et però cerchi il buon padre di famiglia di star vicino a persone da bene, et come si suol dire del suo medesimo humore, intendendosi bene con loro, acciò unitamente, et con le medesime vie possano procurare il ben commune de i figliuoli, si che l’un vicino sia custode della casa dell’altro, con amore et carità christiana. Non occorre dire delle pitture et altre imagini lascive, di che sopra si è detto a bastanza, perche queste devono in tutto esser bandite dalla casa di un [p. 88v modifica]vero christiano etiandio che di professione fosse pittore, ò simigliante artefice. Ma è ben da ricordare grandemente al nostro padre di famiglia che non permetta in casa sua libri d’amori, et di favole, et comedie, et romanzi, et altre cose tali, onde si trahe piccola utilità, et per il più son cagione di molto male, et sono occulti, et pernitiosi maestri di gravi peccati, et quanto più la dolcezza delle rime, et la varietà de gli avvenimenti che si raccontano, et la vaghezza del dire alletta et invita, tanto è maggiore il nocumento che apportano; però è necessario sopramodo che tali libri non capitino alle mani de i fanciulli, et non parlo solo di quelli che a bello studio, et scopertamente trattano cose obscene, et impudiche, degni che di loro non se ne sapesse ne anco il nome, contra i quali ci è grave, et espressa prohibitione fatta per autorità del sacro Concilio di Trento, ma intendo anchor di quelli, che velati di apparente honestà, infondono più occultamente, ma non meno pernitiosamente il veneno della lussuria ne i petti giovanili. Ma in quel cambio proveda di buoni libri secondo il consiglio d’huomini religiosi et divoti, che per gratia di Dio non mancano libri, et di spirito, et di honesta dilettatione, et trattenimento, come sono vite de i santi et simili. Quanto poi tocca alla cura de i maestri in questa parte, mentre insegnano littere a fanciulli, et la cognitione delle lingue, se ne dirà a suo luogo.

Appertiene à questa medesima custodia de i sensi, il non udir comedie, che per il più son piene di motti poco pudichi, et di avvenimenti che riempiono i cuori di fuoco; similmente non si trovi presente il fanciullo a spettacoli lascivi, et a balli licentiosi, ne a conviti dove giovani, et donne ornate si trovano insieme a festeggiare, acciò il misero giovanetto non impari gli occulti sguardi, et vagheggiamenti et resti, non se ne avvedendo, miseramente ferito. Et per non discendere ad ogni particulare, è necessario ripeter in questo luogo, quello che tante volte si è detto, cioè che importantissima cosa è per la educatione che la vita del padre, si accordi con i precetti, et con i provedimenti che va disponendo per bene, et christianamente allevare il figliuolo. Et per tanto guardisi il padre di non essere egli invischiato nella incontinenza, perche oltra l’ingiuria grande che farebbe al santo matrimonio, aggiongeria peccato sopra peccato, et condurria nel medesimo precipitio il povero figliuolo, ilquale riputerà per una burla le parole allequali i fatti contradicono, et non si dia ad intendere il padre, di poter tener celato nel figliuolo, perche oltra la conscienza maculata gli impedirà l’efficacia di persuadre il contrario di quello che egli fa, creda pure che à qualche segno, et un qualche giorno gli occhi, et gli orecchi curiosi perverranno alla notitia del vero, et in un punto [p. 89r modifica]solo, co’l mal esempio si distrugge più, che non si edifica in lungo tempo.