Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 68
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De gli oblighi, che si hanno al padre, et alla madre. Cap. LXVIII.
Lunghissima cosa saria a voler ricontar piena, et distintamente in quanti modi, et per quante ragioni, siamo obligati ad honorar i padri nostri, da i quali siamo nati, ma con una parola sola basta dire, che ci hanno dato l’essere, sopra ’l quale si appoggia poi tutto il bene che habbiamo, ò potiamo havere; che se bene Iddio onnipotente è il principale autore dell’esser nostro, et di tutto l’essere, et egli solo è il creatore dell’anima, tuttavia si è egli servito de i padri nostri, et per il mezzo loro ci ha condotti in questa vita, et ci ha fatti huomini ragionevoli, et capaci di beatitudine. Aggiungi, che subito dopo il nascimento nostro, ci hanno presentati alla santa Chiesa, et al fonte del battesimo, dove fummo rigenerati più felicemente, che poco prima non eravamo nati; quanto in oltra debbiamo a i padri, che per molte difficultà, et pericoli della infantia, et della fanciullezza ci hanno allevati, et tolerati, et condotti in stato di poter operare in qualche parte per noi medesimi che diremo del benefitio di ritrovarci maestri, i quali ci insegnino varie arti, et facultà, et scienze, lequali danno all’huomo tanta eccellenza, et perfettione? In oltra lo ammaestrarci ne i buoni costumi, et quello che sopra tutto importa nella pietà, et nel timor di Dio; aggiungi lo introdurci nella vita commune, et civile, et ne gli honori dei maggiori, il conservarci le antiche heredità, et lasciarci spianata la via del vivere honoratamente nel mondo, et di poter finalmente pervenire per il camino della virtù, con la guida, et favore della divina gratia al cielo. Ma non senza grave, et particular cagione, nominatamente si esprime nel precetto la madre, per l’amor tenero, et singulare che porta a i figliuoli, per l’acerbità de i dolori patiti nel parto, et per infinite molestie sopportate con grandissima patienza, et amore in nutrirli, et allevarli. In somma non si potrebbono giamai esporre a bastanza, le molte ragioni, che ci obligano ad honorare il padre, et la madre, i quali a gli occhi nostri devono essere come una imagine, et una rappresentatione di Dio istesso, dalquale, come l’Apostolo dice, ogni paternità in cielo, et in terra si nomina.