Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 66

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Conclusione delle cose sopradette, circa l’honorar le feste. Cap. LXVI.

E cosa certa, che l’autorità publica, allaquale anchora si appertiene la publica educatione, può far molte utili provisioni, contra gli abusi, et irreverenze, che si fanno ne i giorni festivi, et può in molti modi aiutar la cura, et sollecitudine pastorale de i Vescovi, acciò il tempo dedicato a Dio, si dispensi almeno per la maggior parte, à gloria di Dio, et salute delle anime, et può anchora ordinare per trattenimento della gioventù tali ricreationi publiche, che non contradicano alla pietà christiana, come forsi ci verrà altrove in proposito di dire; ma perche hora parliamo co’l nostro padre di famiglia, ilquale è il primo à gettare i fondamenti della buona educatione, in su la quale si appoggia l’edifitio del publico governo, per tanto una , et più volte gli ricordiamo che à buon’hora avvezzi il fanciullo a gustar delle cose di Dio, et a dilettarsi della buona dispensatione di quel tempo santo, onde cresciuto poi, et tirato dolcemente dalla buona consuetudine, non gli para di vivere quel giorno di festa, che et mattina, et sera non interviene a i divini offitii, et non si dà tutto a Dio. Però lo ritiri da quei luoghi, et da quelle conversationi, che vanno per contrario cammino, dove sono i lacci del Diavolo et le corruttele della gioventù, et lo conduca a i luoghi dove si lauda Iddio, et finalmente imprima nel giovanetto questa ferma opinione, che il giorno di festa è il giorno del Signore, et questo è il maggior guadagno, il maggior diletto, et la maggior contentezza, conservarlo et dispensarlo tutto a gloria del Signore.