Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 21
Questo testo è incompleto. |
◄ | Libro II - Capitolo 20 | Libro II - Capitolo 22 | ► |
Del disprezzo del timor mondano. Cap. XXI.
Da questo sacramento si havrà da cavar dal padre uno utilissimo documento, per la educatione del figliuolo, cioè di ricordargli spesse volte, che disprezzi ogni timore mondano, et scacci da se ogni vitiosa vergogna, et apertamente con le parole, et con l’opere, et con tutta la vita sua faccia aperta professione di christiano; il che tanto importa, che ardisco quasi dire, che in questo consiste la somma de i documenti della vita christiana; percioche la maggior parte de gli huomini si ritirano da quei mezzi, che sariano strada certissima, et sicurissima per condurli alla salute, et non fuggono, anzi seguitano quelle cose, che conducono al peccato, et alla dannatione, solo per questo timore del mondo. Et, come ben dice un santo huomo, questo, che si dirà, et che non si dirà, sono una gran rete, con la quale il diavolo mena molte anime alla perditione eterna. Però ammonisca il padre spesse volte il figliuolo, ch’egli è stato unto co’l sacro olio del crisma, et è stato segnato per le mani Episcopali, co’l segno della santa Croce, che è il carattere, et la impronta della militia christiana nel mezzo della fronte, che è il luogo dove maggiormente appariscono le passioni del timore, et della vergogna, co’l rossore, et con la pallidezza, acciò egli intenda che niuna cosa lo deve spaventare, nè far vergognare, si che non confessi liberamente Christo crocifisso, la qual confessione non consiste solamente in dire, io son Christiano, con semplici parole, ma conviene farla con vive opere, conformi alla legge et professione christiana, altrimente sarà del numero di coloro de i quali l’Apostolo san Paolo dice, con le parole confessano di conoscer Christo, ma con i fatti lo negano. Però avvezzi il padre il fanciullo à tener più stima di quello che dirà Iddio, che di quello che dirà il pazzo mondo. Et perche lo affetto della vergogna è buono ne fanciulli, quando si commove da conoscimento, et pentimento di alcun difetto commesso, per tanto avvezzilo à vergognarsi del peccato, et di haver mancato al debito di buon christiano, et non come molti fanno, che si vergognano di non far del male, ò almeno di far il bene, de i quali dice il Salvatore nello Evangelio: Chi havrà erubescenza di me, et della mia dottrina, di costui havrà erubescenza il figliuolo della Vergine, quando verrà nella Maestà, et gloria sua et del padre. Sarà per questo buona, et utile consuetudine che il figliuolo, si segni spesse volte la fronte, col segno della Croce, si come si legge che era costume de i Christiani nella primitiva Chiesa, acciò spesso anchora si ricordi, ch’egli porta impresso il segno di Cavaliere di Christo, et rinovi interiormente il proponimento, di voler apertamente, et come si sol dire, a viso scoperto, confessar nella vita, et nelle attioni sue Christo crucifisso, dicendo con san Paolo, non mi arrosisco, et non mi vergogno di predicar l’evangelio.