Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro I/Capitolo 32
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Della perseveranza della oratione nel tempo della gravidanza. Cap. XXXII.
Deve la buona madre, poi che per gratia di Dio si sente esser gravida multiplicar i rendimenti delle gratie, et le orationi al Signore, raccomandandogli il felice parto della creatura, et dedicandola spesso con nuovo affetto al suo servitio, in qualunque stato egli si compiacerà di volerlo, ò sia nella religione, ò nel secolo. Cosi mi persuado io che stavano pregando, et offerendo à Dio i loro figliuoli, alcune sante donne, alle quali Iddio volse rivelare, mentre erano gravide, grandi cose de i figliuoli che dovevano nascere da loro; si come si legge della madre di S. Domenico, la quale essendo gravida, gli parve vedere in sogno ch’ella havea nel ventre un cagnuolo, il quale portava in bocca una facella, con la quale, uscito fuori, infiammava tutto ’l mondo; si come veramente fece Domenico santo con lo splendore della santità et dottrina sua, et ha fatto, et fa anchor tuttavia per mezzo di infiniti huomini illustri del suo ordine. Devono anchora le donne gravide astenersi da moti violenti del corpo, et da altri disordini, che potessero cagionare aborto, ò altro nocumento alla integrità et sanità del feto, et creatura, il che avvertire più in particulare è offitio di medici, et non del presente instituto.