Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro I/Capitolo 28
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Esempio di tobia, et di sara, nel qual si dimostra la honestà della congiuntione matrimoniale. Cap. XXVIII.
Non posso contenermi, per utilità de i lettori, di non riferire in questo luogo parte d’una utile historia, registrata nelle divine scritture, et nel libretto di Tobia, del quale incidentemente parlai non molto di sopra, acciò s’intenda dall’esempio e dal paragone di quel padre del testamento vecchio, nel tempo della legge del timore, et delle ombre, et figure, qual debbia essere il christiano nel tempo della legge d’amore, et di gratia, et nel tempo della pienezza, et della verità. È scritto adunque nel prefato libro, che l’Angelo Rafaele, guida del giovane Tobia, discorrendo con esso lui del matrimonio che doveva contrarre con la buona Sara, fra le altre gli disse queste parole: Tu adunque quando l’haverai presa per moglie, te n’entrarai nella camera, et per tre giorni ti asterrai da lei, et non farai altro se non attendere ad orare insieme con lei, la prima notte accendendo tu il fegato del pesce, sarà scacciato il demonio, nella seconda notte sarai admesso nel consortio, et congiungimento de i santi Patriarchi, la terza notte havrai la benedittione acciò naschino da voi figliuoli con salute, passata la terza notte prenderai con il timore del Signore la vergine, guidato, et mosso più dall’amor di haver figliuoli, che da libidine, acciò nel seme di Abrahamo tu conseguisca la benedittione ne i tuoi figliuoli. Queste sono le parole che disse l’Angelo a Tobia, dellequali egli fu diligentissimo osservatore come si legge poco da poi in questa forma:
Dapoi che hebbero cenato, introdussero, cioè il padre, et la madre di Sara, il giovane alla sposa, ricordatosi adunque Tobia del ragionamento dell’Angelo, cavò fuori dalla tasca sua la parte del fegato, et la pose sopra le bragie, allhora l’Angelo Rafaele prese il demonio, et lo ligò nel deserto dell’Egitto superiore, et voltatosi Tobia alla vergine, cominciò ad eshortarla dicendogli, Sara lievati, et facciamo oratione à Dio hoggi, et domani, et dopo domani, percioche in questi tre giorni habbiamo à congiungerci con Dio, passata poi la terza notte ci ritrovaremo nel coniugio nostro, conciosiacosa che noi siamo figli di santi, et non ci è lecito congiungerci insieme come fanno le genti che cnon conoscono Iddio. Levatisi adunque ambedue perseveravano insieme nell’oratione, chiedendo à Dio sanità, cioè che li liberasse dal demonio homicida. Et parlò Tobia, et disse, Signor Iddio de i padri nostri, te benedicano i Cieli, et la terra, il mare, i fonti, e i fiumi, et tutte le creature che sono in loro, tu formasti Adamo del limo della terra, et gli desti per aiuto, et compagnia Eva, et tu sai Signore, che non per cagione di lussuria prendo la sorella mia, ma solo per amore, et desiderio della posterità, nella quale sia benedetto il tuo nome in tutti i secoli de i secoli. Et Sara parlò in questa guisa, habbi misericordia di noi Signore, habbi misericordia di noi, et facci gratia che invecchiamo ambedue insieme sani. Sino à qui son parole della sacra scrittura.
Ho voluto trascrivere di parola in parola questo notabile esempio, datoci da lo Spirito Santo per dottrina, et instruttione di quelli che prendono moglie, acciò sapessero come convenga frenare gli impeti della concupiscenza, con la briglia della ragione, et del timor di Dio, non essendo come dice San Hieronimo cosa più brutta, che amar la propria moglie, à guisa di adultera, et di meretrice.