Trattato di architettura civile e militare I/Trattato/Libro 5/Esempio 46
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ESEMPIO XLVI.
Rocca adattabile ad ogni accidente di terreno (Tav. XXV, 2).
Non è da tacere al presente la descrizione d’una rocca che in ogni luogo si può applicare ed edificare fortissima, dato che da ogni parte possa essere dalle bombarde offesa. In prima, da quella parte che è più debile si faccia la principal torre ferma tutta, in diametro piedi 40, triangolare, con l’angolo di fuore; dietro a questa sia una torre di semicircolare figura contigua a sè, dove siano le stanze per il castellano, ed il diametro di questa sia tanto minore della faccia e lato del triangolo contiguo, che nello sporto d’essa faccia siano le offese. Da questa parte semicircolare si parta un’ala di muro doppio che passi intersecando tutte le stanze delle guardie, e al torrone dell’entrata pervenga: nel qual muro, oltre alla via superiore scoperta e merlata, ha sotto un andare coperto per il quale il castellano può secretamente andare sopra alla porta dell’ultimo torrone, quella dominando con ponti e saracinesca. E di questo muro doppio sia una parte tanto alta quanto è essa torre principale, cioè insino ad un tramezzo transverso, in fine al quale è una torre quadrata dove il castellano tre ponti signoreggia, dando l’ingresso a due torroni nell’estremità del detto transverso muro locati, per lato, e all’ultimo torrone, per lungo: sicchè ritirati su i ponti, quelli che nei torroni fussero sarieno come prigioni, nè potriano fare fraude. Il detto muro transverso causa due ricetti, l’uno ver la torre principale dove stanno i più fidati, nel quale il castellano può ire per una porta e scala del doppio muro, e con saracinesca chiudere, e così a suo beneplacito farne due: l’altro ricetto diviso in due dall’altro doppio muro è per li fanti men noti, cinto con un muro quadrato o simile. Ed infine, dall’altra parte del muro doppio più basso della prima parte è il torrone della porta con una lumaca verso la parte interiore che ascendendo perviene alla via secreta del castellano. Alla sommità del merlato e doppio muro dinanzi alla porta è un rivellino, il quale batte un ponte nel ciglio del fosso, ordinato in un luogo con una scala per la quale si ascende al ciglio: e nel rivellino è una scesa per scala, per la quale si va alla porta del torrone, acciocchè sia più bassa, che certamente sono più utili e forti delle altre, e considerando la figura meglio si potrà giudicare.