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ESEMPIO XLV.

Rocca in altopiano scosceso, offendibile da una parte sola (Tav. XXV, 1).

Se per le ripe grandi intorno un luogo, dove si avesse a edificare rocca, non si potesse bombardare se non da una angusta parte, da questa si faccia un largo e profondo fosso con vie e gole reverse o concave, e con li cigli proporzionati: dopo questo sia un triangolo massiccio con due alette nei due angoli della faccia opposita all’angolo che ver la parte debole si verge, dove sono offese per guardia dell’altro muro. Dopo questo, sia un torrone ottagono, in diametro piedi 80, sopra del quale sia una torre tonda di diametro piedi 35, e dopo questo siano due porte sopra un muro doppio merlato levato in archi, benchè chiuso, che divida un quadrato ricetto il quale contiene una scala nel suo mezzo: e dopo l’ultima porta levatoia sia un altro muro doppio con merli contiguo ad un torrone con una piramide nella sommità: e nel muro detto sia una porta di soccorso che dalla porta alla detta via all’ultimo torrone pervenga e questa via per ponte levatoio si conceda e proibisca, come ne dimostra il disegno.


ESEMPIO XLVI.

Rocca adattabile ad ogni accidente di terreno (Tav. XXV, 2).

Non è da tacere al presente la descrizione d’una rocca che in ogni luogo si può applicare ed edificare fortissima, dato che da ogni parte possa essere dalle bombarde offesa. In prima, da quella parte che è più debile si faccia la principal torre ferma tutta, in diametro piedi 40, triangolare, con l’angolo di fuore; dietro a questa sia una torre di semicircolare figura contigua a sè, dove siano le stanze per il castellano, ed il diametro di questa sia tanto minore della faccia e lato del triangolo contiguo, che nello sporto d’essa faccia siano le offese. Da questa parte semicircolare si parta un’ala di muro doppio che passi intersecando tutte le stanze delle guardie, e al torrone dell’entrata pervenga: nel