Trattato di architettura civile e militare I/Trattato/Libro 5/Esempio 2
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ESEMPIO II.
Fortezza in convalle alla marina (Tav. IX, 1).
Similmente, quando in luogo del piano fusse il mare con i medesimi monti, nella parte dei monti facciasi secondo che è dichiarato e verso il mare tirisi similmente due muri congiungentisi in angolo acuto, o questi nel mare si estendano almeno piedi 80 in 100 con un grosso torrone nella sua estremità scarpato a calice per i colpi del mare1: dai due angoli opposti si tirino due muri i quali causeranno di fuori due angoli ottusi e dentro acuti, di verso la terra lunghi secondo il bisogno ed il sito, l’uno alla opposita parte dell’altro, i quali saranno per fianco offendenti a chi i predetti muri dal mare volesse offendere: e conversamente nelle estremità dei due ultimi muri siano due torricini con le loro difese. È da intendere che quando i due muri in mare assegnati fussero di maggiore grossezza e lunghezza, potriano supplire in luogo di molo da destra e sinistra secondo le varie tempeste, come appare nel disegno.
Note
- ↑ A calice, cioè in figura di un calice capovolto: dov’è da notare che ai tempi dell’autore non avevano i calici quel guscio che ora hanno, ma approssimavansi ad un cono tronco.