Trattato di architettura civile e militare I/Trattato/Libro 5/Capo 2
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CAPO II.
Della polvere da guerra e del modo di conservarla.
Per le ragioni antidette è conveniente trattare delle polveri diverse secondo forme diverse d’instrumenti. Per questo è da sapere che la polvere della bombarda o mortaro che porti pietra di libbre 200 in su ricerca sette parti di nitro, quattro di zolfo, e tre di carbone, secondo il peso loro. La polvere delle altre bombarde minori, mortari (sic), cortane, comuni, mezzane e spingarde richiede quattro di nitro, due di zolfo ed una di carbone. Dei passavolanti, basilischi, cerbottane ed archibusi otto di nitro, tre di zolfo e due di carbone. Delli scoppietti quattordici di nitro, tre di zolfo e due di carbone1. Sicchè la proporzione prima del nitro al zolfo sia superbipartiensquarta, e del zolfo al carbone sesquitertia: e per conseguente, quella del nitro al carbone, composta delle predette due, sia duplisesquitertia; la proporzione seconda del nitro al zolfo sia dupla, e similmente del zolfo al carbone: onde quella del nitro al carbone, di quelle due composta, sarà quartupla; la terza porzione del nitro al zolfo sia duplasuperbipartienstertia: del zolfo al carbone sesquialtera: del nitro al carbone quartupla; la quarta proporzione del nitro allo zolfo sia quartupla superbipartienstertia, e simile del nitro al carbone2.
Ma per più intelligenza delle dette polveri è da sapere che dei passavolanti, cerbottane, archibusi e massime degli scoppietti, il nitro debba essere affinato e il zolfo citrino3 non nero vivo o terrestre, e il carbone nuovamente fatto: e diligentemente questi tre corpi insieme per minime parti debbano esser misti, sicchè il minimo dell’uno tocchi il minimo dell’altro, e il più dell’uno il più dell’altro. Ma quando di queste polveri si avesse a fare munizione, queste tre sostanze e in gran parti e separate si debbano servare, e al tempo insieme quelle congiungere; perocchè essendo il nitro e lo zolfo corrosivi, l’uno la virtù dell’altro corrode e impedisce; e meglio saria fare munizioni di legni che di carboni, perchè per spazio di tempo il carbone in sè riceve molta acquea umidità contraria alla complessione della polvere. Puossi eziandio con arte e secreto la polvere lungo tempo preservare in questo modo: piglisi aceto fortissimo e chiaro, col quale si faccia pasta della polvere, e di quella si faccia pani di quattro in otto libbre, i quali all’ombra si lascino disseccare, e non potendo, al sole o nel forno, e così manterrà la sua perfezione gran tempo.
Note
- ↑ Delle differenti proporzioni dei componenti della polvere per le varie artiglierie si hanno molti ragguagli inediti, e molti a stampa, tra i quali sono primi quelli del Della Valle e del Tartaglia.
- ↑ Quest’ultima sarebbe settemdupla.
- ↑ Cetrino è colore tra il bigio ed il giallo: mentovato anche dal Biringuccio nel capo II dello zolfo. Libro II.