Trattato di archeologia (Gentile)/Arte italica/III/Appendice II

Appendice II. Dell’importanza delle fìbule come dato archeologico nelle età preistoriche, e loro cronologia.

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Appendice II. Dell’importanza delle fìbule come dato archeologico nelle età preistoriche, e loro cronologia.
Arte italica - III III - Appendice III
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APPENDICE II.


Dell’importanza delle fìbule come dato archeologico nelle età preistoriche, e loro cronologia.


(Ved. Tav. 16).


È tale la quantità e la varietà di questo oggetto d’ornamento che noi possiamo dalla sua forma, grandezza e tecnica indurre l’età degli oggetti archeologici in mezzo ai quali si trova. Il Montelius, già citato, compresa l’importanza storica, per così dire, di questo muto testimonio di età antichissime, tentò di riunirne ben 289 nel suo Atlante della Civilisation primitive en Italie, e di ricostruirne la cronologia. Quantunque non tutti siano d’accordo sull’attendibilità e sicurezza di tali dati, come osservò l’illustre Prof. Pigorini (Boll. di Paletnologia Italiana, 1898), pure riportiamo qui a titolo di curiosità e di confronto l’abbozzo cronologico del Montelius.

Nel suo capitolo d’introduzione al testo, ossia alla spiegazione scientifica delle tavole dell’Atlante (vol. II), intitolato: Evolution de la fibule en Italie, distingue nettamente due grandi classi di fibule, quelle a un sol disco o ad agrafe (tav. I-XX), e quelle a due o a quattro dischi (tav. XXI), che si trovano spesso nell’Italia Meridionale, e più propriamente nelle regioni centrali della Penisola, mancando invece interamente al nord degli Appennini.

Le fibule a un sol disco, che il Montelius poi studia diffusamente nell’Italia Settentrionale, sono da distinguere, secondo il loro grado evolutivo, in quattro serie:

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1. Fibule ad arco semplice, non serpeggiante, a disco. Molla unilaterale (tav. I-III dell’Atl. Montelius).

2. Fibule ad arco non serpeggiante, ad agrafe. Molla unilaterale o bilaterale (tav. id., IV-XIII).

3. Fibule ad arco serpeggiante, a disco. Molla unilaterale (tav. id., XIV-XV).

4. Fibule ad arco serpeggiante, ad agrafe. Molla unilaterale (tav. id., XVI-XX).

Segue poi nell’introduzione citata del Montelius l’elenco dei centri archeologici scavati più o meno recentemente, e disposti in ordine cronologico, come segue.

S’incomincia dall’età del bronzo, cioè dal periodo dell’apparizione dei metalli, fra cui:

1. Età del bronzo, periodo III: la palafitta di Peschiera (tav. 5-9 dell’Atlante Montelius).

2. Età del bronzo, periodo IV, prima parte: i tesori di Casalecchio (tav. id. 30), di Piediluco, di Goluzzo e di Montenero, nell’Italia Centrale.

3. Età del bronzo, periodo IV, seconda parte: le necropoli di Moncucco (tav. 42 dell’Atl. Montelius). di Bismantova (ved. la nostra tav. 18), di Fontanella e di Verucchio al Nord degli Appennini, e di Vetulonia, Vulci, Bisenzio e Corneto (le tombe più antiche, però), nell’Etruria.

4. Prima età del ferro, periodo I: la necropoli di Bologna (Benacci I, tav. Mont. 73-75).

5. Prima età del ferro, periodo II: la necropoli di Bologna (Benacci II. tav. id. 76-81).

6. Prima età del ferro, periodo III: la necropoli di Bologna (Arnoaldi, II, tav. 82-86).

7. Epoca etrusca: la necropoli di Bologna (Arnoaldi, II, la Certosa, tav. id. 100-106).

8. Epoca gallica: le necropoli delle provincie di Como, di Bologna, ecc. (tav. id. 63-65; 111-113).

Conclude poi il Montelius con un prospetto approssimativo delle date cronologiche alle quali risponderebbero i vari tipi delle fibule, dalle età più remote fino all’età storica, distribuiti come segue:

1. I tipi più arcaici delle fibule decorrono dal XV secolo av. C., (ved. Atlante Mont. parte A, fig. 19, trovandosi nelle tombe greche contemporaneamente al re egiziano Amenofi III, che viveva in quel secolo.

2. Fibule del tipo della Certosa: da tombe più antiche molto verosimilmente del VI secolo av. C. È provato dalla loro presenza in tombe etrusche, contenenti vasi greci dipinti di quell’epoca (tav. 100-106).

3. Fibule del tipo più antico detto La Tène; quasi [p. 45 modifica]contemporanee alle fibule della Certosa, con cui hanno, escluso il tipo della molla, grandissima affinità (cfr. fig. 137 e 161 della parte A dell’Atl. Mont.).

Facendo tesoro di questi dati, il Montelius conclude che i tipi di fibule antiche compresi fra quelle ad arco semplice più arcaiche, e quelle della Certosa, sono state fatte fra il secolo XIV e VI av. C., aggiunge poi la conclusione, alquanto arbitraria che i cinque periodi intermedi delle differenti forme di fibule abbiano la durata medesima fra loro, e ne conclude un tratto di tempo di 150-200 anni per tipo e per periodo, fissati i quali, si può fissare anche la data dei ritrovamenti archeologici in cui si trovano fibule, badando esclusivamente al loro tipo.

Sulle conclusioni pericolose del Montelius si pronunciò contrariamente l’illustre Pigorini, al luogo citato: però le date fondamentali del Montelius, fissate nel suo precedente prospetto, si possono tenere per ferme, e servono di base per fissare date più particolari, entro i periodi intermedî.

Il Montelius aveva studiato a lungo i veri tipi delle fibule già dagli anni 1880-82, in cui pubblicò il libro: Spännen frau brons äldern och ur dem närmast utvecklade former. Typologisk studie nell'Antiquarisk tidskrift för sverige, e l’altro lavoro più accessibile agli studiosi: Les fibules de l’âge du bronze en Italie, nei Materiaux pour l’histoire de l’homme, XI (Tolosa 1880), pag 583.

Un bell’articolo sulle fibule è inserito nel Dictionnaire d’antiquitè di Daremberg e Saglio, alla voce: Fibule.

Tavole

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Necropoli di Bologna.


(Seconda età del ferro — Periodo Benacci II).


(Ved. MONTELIUS, Op. cit., Atl. B, 79).



Tavola 16.


Fibule in bronzo di varia struttura e di differenti stili.


N. 1, fibula ad arco rigonfio. — 2, 5, fibule con arco a forma di essere vivente — 8 (superiore) e 3 = bronzo e vetro — 8 (inferiore) e 10 = bronzo ed ambra. — 6, fibula ad arco piatto con ornamenti — 8

inferiore) fino a 16 = fibule ad arco serpeggiante. — 7, id. a rettangolo. [p. 43 modifica]

Necropoli di Bologna.


(Seconda età del ferro — Periodo Benacci II).


(Ved. MONTELIUS, Op. cit., Atl. B, 81).



Tavola 17.


N. 1, 8, ciste a cordoni: il n. 1 in terra cotta, il n. 8 in bronzo. — 2-4, vasi di terra cotta. — 5-9, vasi in lamine sottilissime di bronzo.