Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/461. Delle macchie delle ombre che appariscono ne' corpi da lontano

Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
461. Delle macchie delle ombre che appariscono ne' corpi da lontano

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/460. Perché le cose piú alte poste nella distanza sono piú oscure che le basse, ancoraché la nebbia sia uniforme in grossezza Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/462. Perché sul far della sera le ombre de' corpi generate in bianca parete sono azzurre IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 460. Perché le cose piú alte poste nella distanza sono piú oscure che le basse, ancoraché la nebbia sia uniforme in grossezza Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 462. Perché sul far della sera le ombre de' corpi generate in bianca parete sono azzurre
Sempre la gola od altra perpendicolare dirittura che sopra di sé abbia alcuno sporto sarà piú oscura che la faccia perpendicolare di esso sporto; ne seguita che quel corpo si dimostrerà piú illuminato, che da maggior somma di un medesimo lume sarà veduto. Vedi in a che non v’illumina parte alcuna del cielo fk, ed in b vi illumina il cielo ik, ed in c il cielo hk, ed in d il cielo gk, ed in e il cielo fk integralmente; adunque il petto sarà di pari chiarezza della fronte, naso e mento. Ma quello che io ti ho a ricordare de’ volti, è che tu consideri in quelli come in diverse distanze si perdono diverse qualità d’ombre, e solo restano quelle prime macchie, cioè della incassatura dell’occhio ed altre simili, e nel fine il viso rimane oscuro, perché in quello si consumano i lumi, i quali sono piccola cosa a comparazione delle ombre mezzane, per la qual cosa a lungo andare si consuma qualità e quantità de’ lumi ed ombre principali, e si confonde ogni qualità in un’ombra mezzana. E questa è la causa che gli alberi ed ogni corpo a certa distanza si dimostrano farsi in sé piú oscuri che essendo quelli medesimi vicini all’occhio; la quale oscurità nell’aria che s’interpone infra l’occhio e la cosa fa che essa cosa si rischiara e pende in azzurro; ma piuttosto azzurreggia nelle ombre che nelle parti luminose, dove si mostra piú la verità de’ colori.