Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/441. Delle città ed altre cose vedute all'aria grossa
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441. Delle città ed altre cose vedute all'aria grossa
Quanto minor quantità d’aria s’interpone fra l’occhio e la cosa veduta, tanto meno il colore d’essa cosa parteciperà del colore di tale aria. Seguita che quanto maggior quantità sarà d’aria interposta infra l’occhio e la cosa veduta, tanto piú la cosa parteciperà del colore dell’aria interposta. Dimostrasi: essendo l’occhio n al quale concorrono le cinque specie delle cinque parti della torre af, cioè abcdef, dico che se l’aria fosse d’uniforme grossezza, tal proporzione avrebbe la partecipazione del colore dell’aria che acquista il piè della torre, f, con la partecipazione del colore dell’aria che acquista la parte della torre b, quale è la proporzione che ha la lunghezza della linea fm con la linea bs. Ma per la passata, che prova l’aria non essere uniforme nella sua grossezza, ma tanto piú grossa quanto essa è piú bassa, egli è necessario che la proporzione de’ colori in che l’aria tinge di sé le parti della torre b ed f sieno di maggior proporzione che la proporzione sopradetta, conciossiaché la linea mf, oltre all’essere piú lunga che la linea sb, passa per l’aria, che ha grossezza uniformemente disforme.