Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/411. Che le figure piccole non debbono per ragione esser finite
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Leonardo da Vinci - Trattato della Pittura (XVI secolo)
Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
411. Che le figure piccole non debbono per ragione esser finite
411. Che le figure piccole non debbono per ragione esser finite
Dico che se le cose appariranno di minuta forma, ciò nascerà dall’essere dette cose lontane dall’occhio; essendo cosí, conviene che infra l’occhio e la cosa sia molt’aria, e la molt’aria impedisce l’evidenza della forma d’essi obietti, onde le minute particole d’essi corpi saranno indiscernibili e non conosciute. Adunque tu, pittore, farai le piccole figure solamente accennate e non finite, e se altrimenti farai, sarà contro gli effetti della natura tua maestra. La cosa rimane piccola per la distanza grande che è fra l’occhio e la cosa; la distanza grande rinchiude dentro di sé molt’aria, la molt’aria fa in sé grosso corpo, il quale impedisce e toglie all’occhio le minute particole degli obietti.