Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva/723. Dell'occhio che per lunga distanza mai gli sarà occupata la veduta dell'ombra nell'ombroso, quando il luminoso sarà minore dell'ombroso

Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva
723. Dell'occhio che per lunga distanza mai gli sarà occupata la veduta dell'ombra nell'ombroso, quando il luminoso sarà minore dell'ombroso

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva/722. Qual è quel lume che, ancoraché l'occhio sia piú discosto dallo sferico ombroso che esso lume, non potrà mai vedere ombra, stando dietro al lume Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva/724. Dell'ombra dell'opaco sferico posto infra l'aria IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva
723. Dell'occhio che per lunga distanza mai gli sarà occupata la veduta dell'ombra nell'ombroso, quando il luminoso sarà minore dell'ombroso
Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva - 722. Qual è quel lume che, ancoraché l'occhio sia piú discosto dallo sferico ombroso che esso lume, non potrà mai vedere ombra, stando dietro al lume Parte quinta - Dell'ombra e lume, e della prospettiva - 724. Dell'ombra dell'opaco sferico posto infra l'aria
Ma quando il luminoso sarà minore dell’ombroso, gli sarà sempre trovata qualche distanza, donde l’occhio potrà vedere l’ombra di esso ombroso. Sia opef il corpo ombroso, ed il lume sia ab, in che proporzione si voglia minore di esso ombroso; dico che mai si proibirà che l’occhio n, che sta di dietro al lume, non veda qualche parte ombrosa dell’ombra del corpo sferico ombroso, come mostra la rettitudine delle linee.