Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 3/Capitolo 28

Del cavallo, che s'aggrappa, ò si scalcagna, overamente s'attinge i nervi delle braccia. Cap. 28.

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Del cavallo, che s'aggrappa, ò si scalcagna, overamente s'attinge i nervi delle braccia. Cap. 28.
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Del cavallo, che s'aggroppa, ò si scalcagna, overamente s'attinge i nervi delle braccia. Cap. XXVIII.


QUando il cavallo, s’aggiunge co’ piedi di dietro in qual si voglia luogo dinanzi, nasce dall’essere lui cosi pegro nel levar le braccia, come troppo presto; in questo caso, le gambe. Et per essempio, egli è manifesto, & notorio, che ogn’uno lo vorrà più tosto balzano di dietro, che dinanzi, perche predominando in quella parte l’humore flemmatico, dal quale nasce la pigritia de’ membri, viene per ciò à far tarde, & pegre tutte le parti, nelle quali esso humore predomina. Però dico che bisogna provedere, che egli non s’arrivi; perche potrebbe stroppiarsi. Il provedimento dunque suo sarà, che il ferro del pie di dietro habbia una barbetta, che vada sopra la punta dell’unghia; la qual punta in questo caso si taglia più dell’ordinario: & questo tagliare si fa per due effetti, l’uno per accommodare meglio la piega del ferro, l’altro per indebolire, & far più pegro il piede, come egli diverrà havendola tagliata, & il ferro più greve per rispetto della barbetta. Et quando ancho il cavallo s’aggiungesse, si farà men male di ciò, che egli farebbe senza essa. In altro modo anchor, che non è di questo men buono si può aiutare, che la punta del ferro (pur del piè di dietro) sia scarsa tanto che non gionga alla punta dell’unghia, & grossetta in quella parte, perche la grossezza non la lascia cosi frustare, & poi ancho aggiongendosi il cavallo come farebbe essendo il ferro intiero, non s’offende per non ve n’essere in quella parte. Ma quando si volesse far solo per l’aggrappare, dico che in questo caso si può tenere il ferro del pie dinanzi; che non esca di dietro fuor della confina dell’unghia, overamente rivolto sul calcagno a modo turchesco, ma tanto leggier fatto quanto si possa; accioche il cavallo per la gravezza di quello non divenisse più pegro delle braccia, come indubitatamente egli farebbe quando fusse più greve; per la qual cosa facilmente si potrebbe scalcagnare, ò attingere i nervi; si che egli è bisogno considerare al tutto, acciò che volendo giovare ad una parte non si nocesse all’altre, come ho scritto. Et perche io ho detto, che volendo aiutare la pigritia dinanzi, & à quella provedere, egli è buono spuntare un pocchetto l’unghia del pie di dietro, rivoltandole il ferro sopra; hora mi pare ancho dire, che accadendo, ch’essa punta havesse patito per quale si voglia cagione [p. 132 modifica]che all’hora l’huomo si può servire del predetto ferro rivolto sopra essa, insinatanto, ch’ella sia ridotta nel suo pristino stato.