Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 2/Capitolo 13
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Del maneggio con salti a misura d'un passo, & un salto, co'l suo tempo in musica, & co'l cavaliere a cavallo in dissegno. Cap. XIII.
INtendendo io di ragionar sopra il maneggio d’un passo, & un salto dico prima d’ogni altra cosa che bisogna spinger il cavallo, che facci un passo, & poi subito il salto, andando con quello inanti. Et conoscendo io esser molto de bisogno saper il tempo & misura, che si convien osservar in tal maneggio intendo dire, che in quel passo vi entra lo spacio de due ah, & nel salto un solo hai, si come mostra la musica. L’aiuto poi che se li dee porgere mentre fa il passo, è di stringer le polpe delle gambe alla pancia del cavallo, & alentar un pocheto la briglia, & ancho con la voce somessa, si come mostra’l canto. Fatto poi subito quel passo, & che si vuol levar il cavallo per far il salto, dove si vien su l’hai, alhora dico che’l suo aiuto sarà di alentar più la briglia, & pungerlo con speroni, & rinforzar la voce, si come ancho la musica mostra, & il fischio della bacchetta; la qual si usi del modo detto nello antecedente capitolo. Et volendo tiri calci aggiongasi con quella al’anche, & sopra’l tutto si miri bene di unir & accompagnar a un tempo ogni cosa delle sopradette, si il fischio del-
la bacchetta, come l’hai, & lo sperone con lo alentamento di briglia, & vo-
ler far cosa che stia bene. Avertire si dee anco che quando s’inco-
mincia di questa misura, che bisogna seguitare con essa sino
al fine, non li facendo fare all’hora, ne carriera, ne rimes-
se, ma solo il trotto; & ciò per passeggiarlo nel
luogo dove si maneggia; il che si faccia
avanti, che salti; & dopo anchora se si
vorrà, per risorarlo, & pacifi-
carlo, nel luogo istesso; &
cosi operandosi non
sarà se non
bene.
Musica, & disegno del sudetto maneggio.
