Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 1/Capitolo 3

Quando'l cavallo ha il fesso grande. Cap. 3.

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Quando il cavallo ha il fesso grande. Cap. III.


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Avendo il cavallo il fesso grande, bisogna avertire di farli briglia, ch’habbia più d’una presa, & di più ancho secondo, che haverà il fesso smisurato; ma prima usar briglie di due prese, come sono due filze di pater nostri, ò doppie spolette, overo stroppa doppia di prese, & simile; le quali habbiano due prese. Et non potendosi empire con due prese quel gran fesso, bisogna mettervene tre; & occorrendo mettere la briglia aperta, in qual caso fa bisogno il chiappone di due prese, & non bastando due, giungergli la terza. Ne si meravigli alcuno se fra tutte le sudette briglie non faccio mentione di balotte, ne di rotelle, ne d’altro, che si potesse, ò dovesse usare; perche mi riserbo à parlarne minutamente nel capitolo della gengiva. Et per hora basta haver detto, come l’huomo s’habbia à servire in questo modo di prese per aiuto del fesso; avertendo, che dette briglie habbiano il suo dover dell’occhio; acciò non trabocchino, che havendo cosi il fesso facilmente se gli volgerebbe in bocca la briglia, essendo bassa d’occhio più di quello che doverebbe; il che saria di tanto maggior danno, ogni volta, che havesse più d’una presa; però, che quella presa di sopra sforzarebbe il cavallo ad aprire la bocca, volendo esso fuggire quella passione, che li darebbe nella parte si sopra nella gengiva; la qual cosa in lui non solo è bruttissima da vedere, ma di più anchora à suo modo non si può reggere, che sia bene. Et li difetti, che causerebbe traboccando sono molti; li quali ragionandone poi farò conoscere. Si dee ancho avertire, che essendo la briglia troppo alta di occhio per rispetto delle prese, il più delle volte è difficile à fare, che’l barbocciale batta al suo segno, il che più avanti [p. 3 modifica]nel capitolo del barboccio asciutto dirò come si dee fare à quel barboccio, perche stia bene il barbocciale; & l’huomo in tal caso si potrà valere parimente di quei rimedij, ch’io mostrerò in esso capitolo. Trovansi ancho molti cavalli, che vien lor volontà di tirare sù con la lingua la briglia; & tanto maggiormente lo fanno, quando hanno il fesso grande; & se non se provedesse facilmente la piglierebbero co i denti mascellari correndo pericolo di levarla di mano; ma à questo togliassi per rimedio una stanghetta, ò scavezza, ò intiera, ch’entri ne gli occhi della guardia; come nell’ultimo mostrerò in disegno; perche all’hora senza alcun dubbio non ingannerà la persona. Credo ben, che ad ogni volta, che haverà le prese, che le conviene, secondo’l fesso, che rade volte occorrerà valersene; ma però occorrendoli il bisogno l’huomo se ne potrà servire.