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Diffetti del piede

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DIFFETTI DEL PIEDE.

I difetti di conformazione o di struttura fecero prendere ai piedi denominazioni particolari, la maggior parte delle quali sono dedotte dalla natura stessa del vizio esistente, mentre altre non fanno che esprimere il grado al quale l’alterazione trovasi portata. Prima di percorrere la nomenclatura di queste deformità, cominceremo col richiamare i caratteri assegnati ad ogni piede reputato bello e buono. Queste prime considerazioni serviranno di base alle considerazioni nelle quali entreremo, e renderanno le descrizioni vieppiù esatte ed intelligibili.

Il piede buono e ben conformato è quello la cui grandezza, inclinazione e direzione trovasi in giusta proporzione colle altre parti del corpo, ed al [p. 72 modifica]medesimo grado nel bipede laterale destro quanto nel bipede laterale sinistro; la cui ugna è forte e compatta senza essere friabile, la cui parete alquanto lucida offre un aspetto fibroso ed una superficie unita; i cui talloni sufficientemente distanti l’uno dall’altro, sorpassano di poco la forchetta; la cui superficie plantare è incavata nel mezzo, mentre tutta la sua circonferenza protende in modo presso a poco uguale. Il cavallo provvisto di un simil piede, e del resto essendo ben conformato, cammina con sicurezza sopra ogni sorta di terreno, lavora ed abita ugualmente tanto nei luoghi umidi quanto nei secchi; riesce facile l’applicazione dei ferri, e li serba, allorchè sieno buoni e ben attaccati, sino a logoranza completa.

«Un proporzionato e giusto volume, una forma regolare, una consistenza solida e nulladimeno dotata di morbidezza, un tessuto liscio ed unito, sono in generale, come dice Buorgelat, le qualità che ricercansi e che deve presentare il piede1

Per determinare nella maniera più rigorosa il volume del piede, lo stesso autore prese per base primitiva l’altezza del corpo dell’animale, e suppone uno zoccolo bene conformato, essendo pareggiato come devesi, per essere ferrato secondo l’arte; indica in seguito le dimensioni rispettive d’ogni parte del piede, ed entra su questo proposito nelle più minute particolarità. Rimproverasi a Bourgelat non aver stabilite le sue proporzioni geometriche fuorchè nel cavallo di maneggio, il cui piede è differente da quello del [p. 73 modifica]cavallo da tiro o da carrozza. Queste misure sono al certo suscettibili di modificazioni, e forse anche non troverebbero esse, tanto nel cavallo da sella quanto in quello da tiro, una sola completa applicazione; ma indicano il tipo d’un piede ben conformato, perfettamente in armonìa colle altre parti del corpo; stabiliscono i punti di partenza, e, sotto questo doppio rapporto, la loro utilità non può essere contrastata.

Ogni piede nel quale i caratteri precedentemente enunciati non si trovano uniti e sono sensibilmente alterati viene detto difettoso, e questo stato, portato sempre a differenti gradi, può essere naturale od acquistato. Nel primo caso, dipende da una viziosa conformazione tanto dello zoccolo quanto dei raggi e delle giunture superiori, oppure proviene dalla natura stessa delle parti costituenti. I difetti sono acquistati ogni qualvolta vengono attribuiti a cause accidentali. I differenti vizi del piede possono essere leggeri o gravi e venire complicati da diverse alterazioni più o meno pregiudicevoli. La ferratura è il più efficace mezzo, il più generalmente impiegato per modificare o correggere gli inconvenienti dei piedi deformi. Quando venga applicata con intelligenza ed abilità, assicura la marcia dell’animale, anzi lo raddrizza se zoppica leggermente, e prolunga di molto i suoi servigi. Siccome le ferrature patologiche non possono essere ben ragionate e vantaggiosamente impiegate sino a che il veterinario non possegga i principi sui quali riposa il buon metodo [p. 74 modifica]di ferrare i piedi aventi tutte le qualità richieste, abbiamo per questo creduto dover consacrare un articolo per lo schiarimento di tale metodo. Non faremo che indicare i principali mezzi di procedere alla ferratura, e questa descrizione, benchè concisa, troverassi utilmente posta in questa terza edizione.

  1. Essai theorique et pratique sur la ferrure, opera già citata.