Trattato completo di agricoltura/Volume I/Dei cereali/1
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Dei cereali - 2 | ► |
del frumento.
§ 637. Il frumento (lat. triticum) è il nome generico che si dà al cereale più usitato per far pane. Il paese originario del frumento non si conosce, perchè non si è mai trovato allo stato selvatico; ciò non per tanto si può assicurare che è originario di climi caldi e probabilmente dell’Asia minore o dell’Africa; e nelle più antiche catacombe d’Egitto si trovarono dei semi perfettamente simili a quelli dell'odierno frumento. Alcuni botanici vollero che il frumento fosse una degenerazione di qualche altra specie botanica modificata e trasformata dalla coltura. Si citano esempi di un culmo di frumento che portava unito una spica di lollio; di avena tagliata verde e che in seguito mandò spighe d’orzo, o di frumento, o d’avena, o di segale; alcuno asserisce d’aver seminato dell’orzo e raccolto dell’avena. Nelle campagne di Toscana, ove il frumento è seminato fitto, in terreno sterile, ed anche tagliato verde, per aver poscia quella paglia sottile di cui si fanno i capelli, vedonsi infinite anomalie. Noi vediamo il frumento per effetto della qualità del terreno e della coltura subire tali modificazioni da confondersi fra loro le varietà; vediamo spesse volte, secondo la qualità del terreno o della stagione decorsa, abbondare nei campi seminati a frumento il lollio o la segale, ancor più di quanto si potrebbe supporre che ciò possa dipendere da semi di lollio o di segale frammisti al frumento che servì di semente. Più rimarchevole ancora è l’osservare la quantità di ceppi di avena, più piccola di quella coltivata, e detta selvatica, che si trova nei campi di frumento il cui terreno sia poco profondo, poco fertile e mal lavorato. Questo è un fatto che può cadere sott’occhio a chicchessia, nè si potrebbe dire che fosse stata seminata col frumento, poichè ordinariamente di questo vien scelta dal migliore e più netto già raccolto; inoltre l’avena che si coltiva matura più tardi del frumento, laddove quella che vi accennai matura contemporaneamente. A questo fatto io feci sempre molta attenzione, e tanto più mi sorprendeva, in quanto che altri campi migliori seminati a frumento e dell’istesso coltivatore noti mostrando punto questa specie di avena, non poteva supporre che questi avesse tenuta a parte un’apposita qualità cattiva di frumento per seminare i campi meno fertili. Estendendo quest’osservazione ad altri luoghi, m’accorsi che un tal fenomeno avveniva di preferenza nei boschi dissodati, anche da più di 50 anni, ma il cui terreno di natura argillosa, piuttosto ferrettina, non era mai stato ridotto al grado conveniente di fertilità per mezzo dei concimi e dei ripetuti lavori. Quest’anno avendo seminati, col piantarli in linea, 60 grani di frumento duro, tolti da una stessa spiga proveniente dal Chili, in terreno ove non furono mai seminati cereali, e dove non si poteva supporre la presenza casuale di altri grani, mi occorse di osservare, sopra 52 ceppi ottenuti, undici ceppi di frumento che portavano spighe di due varietà ben distinte di frumento ed un ceppo d’avena. Insomma io vi dico di osservare attentamente, prima di rispondere con sprezzanti negative alle asserzioni di un Raspail, che consumò tutta la sua vita nell’investigare le modificazioni delle forme dei vegetali; e di non chiudere mai gli occhi avanti un fatto per timore delle conseguenze.