Traduzioni e riduzioni/Miscellanea/Fortezza nel dolore
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Giovanni Pascoli - Traduzioni e riduzioni (1913)
Miscellanea - Fortezza nel dolore
◄ | Miscellanea - Si muore! | Miscellanea - La morte più bella | ► |
fortezza nel dolore
Pericle, pianti piangendo e sospiri, non un cittadino
può di banchetti aver gioia più, nè l’intera città:
tali ingoiò la tempesta del mare dal molto sussurro,
onde le viscere a noi tanto dolore gonfiò.
Sì, ma, o caro, gli dei per i guai che rimedio non hanno
d’uomini, diedero un’erba essi: la virilità.
Va la sventura or a questi or a quelli: ora venne tra noi,
e la ferita dà sangue e noi gemiamo così;
ma poi da altri n’andrà. Siate dunque virili, o compagni;
vada quel rammarichio lungo, di femmine, via!
E nascondiamo sotterra i regali del dio Posidone,
tristi.
Nè guarirò la sventura, se piango e sospiro; e se vado
anche a festini e convivi, io non la peggiorerò.