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miscellanea | 103 |
Sì, ma, o caro, gli dei per i guai che rimedio non hanno
d’uomini, diedero un’erba essi: la virilità.
Va la sventura or a questi or a quelli: ora venne tra noi,
e la ferita dà sangue e noi gemiamo così;
ma poi da altri n’andrà. Siate dunque virili, o compagni;
vada quel rammarichio lungo, di femmine, via!
E nascondiamo sotterra i regali del dio Posidone,
tristi.
Nè guarirò la sventura, se piango e sospiro; e se vado
anche a festini e convivi, io non la peggiorerò.
la morte più bella
Essere morto! è pur bello, se il prode tra i primi campioni
cadde così, per la sua patria pugnando da eroe.
Odio alla vita, o guerrieri! ed il nero destino di morte
prediligetevelo come la luce del dì.
occorre il vino
Spilla il vin rosso per fino alla feccia; che stare di guardia
senza vin rosso per noi non è possibile qui.
tristezze e sorrisi amari
Cyrno, parola non dire giammai troppo grande: chè ad uno
cosa la notte ed il dì porti, nessuno lo sa.
Hanno chi un male, chi un altro; ma proprio felice nessuno
è di quant’uomini il sole alto contempla quaggiù.