Traduzioni e riduzioni/Dall'Odissea/Le faccende del nuovo giorno
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Giovanni Pascoli - Traduzioni e riduzioni (1913)
Dall'Odissea - Le faccende del nuovo giorno
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le faccende del nuovo giorno
L’Alba nel ciel mattutino stampava le dita di rose;
quand’egli il fuoco accendeva e mungeva le pecore belle,
tutto a modino, e poneva alle poppe a ciascuna il suo redo.
Dopo ch’egli ebbe sbrigate con garbo le proprie faccende,
altri due miei m’abbrancò, e con loro egli ruppe il digiuno.
Dopo di questo, parò fuor dall’antro le pecore pingui,
tolto con facilità quel grande pietrone; ma dopo
ve lo ripose, così come porre coperchio a faretra.
Egli con zufoli molti parava le pecore al monte,
l’alto ciclope: io restai con profondi pensieri di morte,
se vendicarmi potessi, ed Atena mi desse quel vanto.