Teoria della relatività/La relatività generale
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LA RELATIVITÀ GENERALE
Nel 1908 Massimo Planck diceva all'Università Colombia di New York che il principio della relatività superava in audacia tutto ciò che era stato fatto sino ad allora nelle ricerche scientifiche speculative e anche nelle teorie filosofiche della conoscenza; la geometria euclidea non era a paragone che un gioco da bambini.
Queste superbe parole erano appena state profferite da un fisico, la cui autorità e competenza sono assolutamente incontestate, allorché Einstein si applicò alla teoria della Relatività generale, che per l'audacia del pensiero, oltrepassa la prima di quanto questa supera la vecchia fisica.
La teoria della Relatività particolare, della quale ci siamo occupati sino ad ora, era senza dubbio un edificio imponente per l'arditezza e la logica del suo insieme. Per il suo modo originale di presentare i concetti elementari dello spazio e del tempo, essa aveva avuto una grande influenza nei campi più disparati; ma invano si era cercata l'esperienza che permettesse di scegliere tra essa e la teoria di Lorentz. Questa occasione non si è offerta che con la teoria della Relatività generale che ci si presenta come l'estensione tutt'affatto naturale della sua sorella maggiore in età. Potevano condurre a ciò, come si vedrà ben presto, solo le idee profondamente relativiste di Einstein, e non le idee assolutiste di Lorentz e le sue ipotesi create in modo speciale per un caso particolare. Una verifica sperimentale della teoria generale può dunque essere considerata come decisiva tra Einstein e Lorentz.
Per capire di che si tratta ci è necessario ricordare le osservazioni dell'introduzione. Là parlammo di un principio di relatività dei moti, secondo il quale tutti i movimenti, considerati dal lato geometrico, non sono percettibili e concepibili altro che “relativamente” cioè in rapporto a dei corpi che non vi prendono parte. Al contrario le teorie di relatività fisica, tanto la teoria meccanica di Galileo, quanto la teoria elettromagnetica di Einstein, non ammettono altro che la relatività dei movimenti rettilinei ed uniformi; fino ad ora non si era mai messo in dubbio la natura assoluta di tutti i movimenti non rettilinei o non uniformi.
Un esempio ci permetterà di spiegarci meglio.