Tenebroso meandro, entro il cui giro
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Concedi al crin, ch'al Sol fa biondi oltraggi | Ed ecco, o Filli, avventurosa aurora | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Pietro Casaburi
II
LA CHIOMA NERA
Tenebroso meandro, entro il cui giro
naufragato m’avvolgo in dolci errori;
ombra ch’oscuri l’ombra e vinci gli ori,
mentre le tue caligini rimiro;
scorni agl’inchiostri tuoi gli ostri di Tiro,
onde sui petti altrui descrivi ardori,
e, da gli ebeni tuoi vinti gli avori,
la tua leggiadra oscuritá sospiro.
Notte filata, alle tue chiare luci,
che sul ciel d’una fronte hanno il chiarore,
nel bel regno d’Amor l’alme conduci.
Ma se notte rassembri al vago orrore,
meraviglia non è s’amor produci,
poiché sol dalla notte è nato Amore.