Teatro Historico di Velletri/Epigrammi e sonetti

Epigrammi e sonetti

../Tavola degl'autori ../Libro I IncludiIntestazione 4 agosto 2024 25% Da definire

Tavola degl'autori Libro I

[p. xii modifica]

DEL M. Ill. e Reverendiss. S. Gio. Carlo Antonelli Velletrano, Dott. nell’Una, e l' Altra Legge, di Filosof e Teolog. Prot. Apst. e Vic. Gen. nel Vescovato d’Albano.

EPIGRAMMA

D
UM Laudes celebras Veliterni Cæsaris, altæ

Virtutis celebras præmia digna tuæ.
Ille solum decorat bellis natale, perenni
     Tu patrium illustras nomine, THEVLE, decus.

Dell’Istesso EPIGRAMMA.

A
RMIS Augustus Latium victricibus auxit,

Ultimæ et æquavit Martia Regna plageæ.
Sed Velitris addendus honos: qui Marte cruento
     Subiecit populos, hic Veliternus erat.

DEL M. Ill. Sig. Eugenio Braconi Velletrano
Dottor nell’una, e l’altra Legge.

ELOGIO.
VNIVS DVM INCLITE VRBIS
THEVLVS, VEL AEOLVS
CINEREM SPARGIT CALAMO,
MOENIA E CINERE ERIGIT VETVSTA,
VOLSCORVM REGNVM
EFVNERE REPARAT
FERACIVS, BELLACIVSQVE,
TOT HINC VNI VRBES.
ET IPSA PROLI,
FILIVS IMO PARENTI,
QVIBVS
FAVSTITATEM PERENNITATEMQVE
PRECATVR
EVGENIVS BRACONVS.

[p. xiii modifica]

Del M. Rev. P. D. MELCHIORRE da Graça Lusitano Mathofiense
V. I. D. Prot. Ap. e Can. Secolare della Congr, di S. Gio. Evang.

EPIGRAMMA.

S
ATURNUS Volscorum Urbi fundamina sacra

     Prima dedit, tantum sed tegit ille decus.
Ut Calamo extollat sublimis ad Astra Velitras
     Volscorum THEULUS Gloria nobilor.
Eruit è tetro Patriæ. Monumenta Sepulcro,
     Quæ surgunt hodie munere clara suo.
Ergo prior Sangus, Volíci, THEULUSQ. secundus
     Plaudite, famosa Conditor Urbis erit.


Del M. Rev. P. Don PIETRO PAOLO CARAVAGGIO
Milanese Somasco.

ELOGIO.

ADVOLA PENNA
IN PATRIS BONAVENTVRAE, AN IPSIVS SAPIENTIAE
LAVDES INVITERIS, DVBIA,
QVAS SI NEQVIS, QVIA PENNA ES, ATTOLLERE,
HIC DEPONE,
IN NIGREDINEM ENIM IRRVMPES,
VT SOLEM PRAEDICES, QVEM MACVLIS INSPERGIS;
SOLIS ENIM NATVRAM EMVLARI DICITVR,
DVM LVCEM E TENEBRIS REVOCAT,
TEMPORVM LONGITUDINE OBLITERATA
EDVCENDO;
QVAE CANDIDIORIS SVI STYLI
PERSPICACITATE EXPVRGATA,
EO ELVCENT CLARIORA,
QVO FACILIVS NOMINIS IMMORTALITATEM
IPSO AVSPICE CONSEQVVNTVR.
DISCE LECTOR.
A SAPIENTIA IMMORTALITAS.

[p. xiv modifica]

Del M. R. P. Matt. FRANCESCO IANNOZZI di Capranica
Difinitore Perpetuo, e Padre della Prov. di Roma de Min. Con.

SONETTO.

L
’Indefesso camin del Tempo edace

     Chiamar’a nuova luce, opra è di Dio,
     E l’Alme già sepolte in lungo oblio
     Ritoglier vive dalla Morte audace.
L’Alta Regia de’ Volsci hor non più giace
     Frà l’ombre, anzi splendente ecco n’uscio
     Novella, c co’ suo Heroi, se già morio, a
     Ne’ tuoi Scritti hor risorge alma, e vivace.
Per un’ sol giorno al Sole i passi illustri
     Arrestò Giosuè, ma il tuo valore
     Rivoca il Tempo a noi di mille Lustri.
BUONA VENTURA è dunque al Tempo, e all’hore
     Porre il freno, e poter con modi industri
     Nuovi Regni formar, nuovo stupore.

Del M. R. P. M. GUGLIELMO PLATI da Mondaine dell’istess’Ordine
Difinitore Perpetuo, e Padre della Prou.de la Marca,
e Metafis. publ. della Regia Università di Pavia.

SONETTO.

H
OR’ Che ’l THEULI scrive in Stil’ disciolto,

     E d’OTTAVIO le Glorie qui distende,
     Come le Piume a la Fenice ha tolto,
     Da l’Immortalità l’Inchiostro ei prende
E con la Vita a guerreggiar! rivolto,
     A trar’ fin’ da i Sepolcri i Morti apprende,
     Ma ne’ suoi Scritti ogni Scrittor sepolto,
     Poi con la Morte di poter’ contende,
E fatto anzi del Cielo Emolo in Carte,
     Ciò, che d’eterno ogni mortal qui bramą,
     Dona scrivendo, e con la man comparte.
Cosi mentre la Patria honora, ed ama,
     Lungh’Istorie di lei tessendo ad arte,
     Tesse l’Istorie à se della sua fama.

[p. xv modifica]

Del Molto Rev. Padre Maestro DIONISIO TIBERII
da Velletri dell’istess’Ordine.

SONETTO.

A
LTERE Le tue Pompe, illustri i Fasti

     Furon’ Patria d’Heroi, Cuna d’Augusti,
     Mentre del Mondo intier’ li Spatij vasti
     Furono a’ Parti tuoi pochi, & angusti.
D’Honor’, superba, anc’il vessilio alzasti,
     Portando di Corone i Crini onusti,
     Ma che, col Tempo edace al fin’ pugnasti,
     E furon’, vinta, i preggi tuoi combusti.
Hor’ fansi eterni i tuoi preggiati acquisti,
     Fausti hor’ son gl’Astri, che maligni havesti,
     Ne fian’ le Glorie tue mai più nascoste.
C’Hora del Parto tuo, ch’in sen’ nudristi
     Penna fatal’(questo à tua Gloria resti)
     Ti fa Immortal’, benche pria estinta foste.

Del Molto Illustre Sig. Cavaliere e Dottore THEOCRITO
MICHELETTI da Velletri.

SONETTO.

PARLA VELLETRI.

N
ACQVI Col Sole à un Tempo, onde non lice

     A’ Mortal di sapere, à me di dire
     Qual fosse il mio Fattore; il non scoprire
     Il Genitor, mi rende ogn’hor felice.
Fui già Regia d’Augusti, ed infelice.
     Provai di Marte, e di Fortuna l’ire;
     Mi fur glorie gl’assalti, ed il soffrire
     Nelle stragi mi fè forger Fenice.
O che BUONAVENTURA; hor più lo sdegno
     Di Morte, nè del Fato io temo i Strali,
     Che nell’Eternità fondato hò il Regno.
Poi che il THEULI mio Figlio hebbe dall’Ali
     Del Tempo la sua Penna, e con ingegno
     Rende nelle sue Carte ambo Immortali.

Dil 3 [p. xvi modifica]

Del Molto Ill. Sig. LODOVICO PROSPERI da Velletri
Dottor dell’una, e l’altra Legge.

то.

SONETTO.

C
ON Intrepido Cor, volto severo

     Arse à prò della Patria ardito, e forte
     Mutio la destra errante, e in cotal sorte
     Fù più, ch’altrui, crudo à se stesso, e fiero.
Souva il feroce suo franco Destriero
     Per l’istessa cagion correndo à morte
     Curtio tentò per vie spedite, e corte
     Di profonda voragine il sentiero.
Del pari ambi però non poco erraro,
     Porgendo a Roma una sol volta aita,
     E codardia più, che valor mostraro.
Hor che la Penna tua con Stil si chiaro,
     THEULI, giova alla Patria, e resti in vita;
     Mostri maggior virtù, valor più raro.

Del Signor SALVATORE LAURI da Velletri.

SONETTO.

F
V Chi rapì, per animar’un Sasso,

     Dalle Ruote del Sol Fiamma vitale;
     Ed altri osò dal Baratro infernale
     Spirto al Mondo ritrar dal Mondo casso.
Tento medica Man torcere il passo,
     Rinovar l’hore all’Età curva, e frale;
     Questo morì, ne vide altro natale,
     Ricadder quelli al Regno oscuro, e basso.
Tu rinuovi, ravvivi, e saggio puoi
     L’Alme eternar trà luminose scorte
     E l’Ombre trar da’ cupi Centri suoi.
Raffreni il Tempo, e domini la Sorte,
     E da la Penna, e da gľ’Inchiostri tuoi
     Cade estinto l’Oblio, vinta la Morte.