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Del Molto Rev. Padre Maestro DIONISIO TIBERII
da Velletri dell’istess’Ordine.

SONETTO.

A
LTERE Le tue Pompe, illustri i Fasti

     Furon’ Patria d’Heroi, Cuna d’Augusti,
     Mentre del Mondo intier’ li Spatij vasti
     Furono a’ Parti tuoi pochi, & angusti.
D’Honor’, superba, anc’il vessilio alzasti,
     Portando di Corone i Crini onusti,
     Ma che, col Tempo edace al fin’ pugnasti,
     E furon’, vinta, i preggi tuoi combusti.
Hor’ fansi eterni i tuoi preggiati acquisti,
     Fausti hor’ son gl’Astri, che maligni havesti,
     Ne fian’ le Glorie tue mai più nascoste.
C’Hora del Parto tuo, ch’in sen’ nudristi
     Penna fatal’(questo à tua Gloria resti)
     Ti fa Immortal’, benche pria estinta foste.


Del Molto Illustre Sig. Cavaliere e Dottore THEOCRITO
MICHELETTI da Velletri.

SONETTO.

PARLA VELLETRI.

N
ACQVI Col Sole à un Tempo, onde non lice

     A’ Mortal di sapere, à me di dire
     Qual fosse il mio Fattore; il non scoprire
     Il Genitor, mi rende ogn’hor felice.
Fui già Regia d’Augusti, ed infelice.
     Provai di Marte, e di Fortuna l’ire;
     Mi fur glorie gl’assalti, ed il soffrire
     Nelle stragi mi fè forger Fenice.
O che BUONAVENTURA; hor più lo sdegno
     Di Morte, nè del Fato io temo i Strali,
     Che nell’Eternità fondato hò il Regno.
Poi che il THEULI mio Figlio hebbe dall’Ali
     Del Tempo la sua Penna, e con ingegno
     Rende nelle sue Carte ambo Immortali.

Dil 3