Sul tipo de' tetradrammi di Segesta/Messana

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Segesta Syracusae

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Messana.


Dr. Su di una rupe, ricoperta di una nebride, siede, rivolto a sinistra, il dio Pane ignudo, imberbe e cornuto; nella sinistra tiene un lagobolon e con la destra afferra una lepre, che gli sta innanzi ritta sulle gambe posteriori: fra questa e la faccia del dio, l’iscrizione ΠΑΝ (Pane).

Rov. Carro con due muli di passo, a dritta, guidato da una figura muliebre vestita di lunga tunica, con un velo che partendo dal capo le passa sotto il braccio e le svolazza poi dietro1; con la destra tiene la verga e con ambedue le mani le redini; sopra, ΜΕΣΣΑΝΑ (Messana); sotto, nell’esergo, due pesci. (Tav. I, n. 6).

Arg. Diam. 30 mill.

Collezione Luynes.

Per lungo tempo di questo tetradrammo non si conobbe che un solo esemplare, quello del gabinetto imperiale di Vienna, pubblicato nel secolo scorso dall’Eckhel2 e [p. 22 modifica]riprodotto poi dal Torremuzza3. Ma il dotto editore non vide la nebride posta sulla rupe, nè rese esattamente la forma di questa4; nel rovescio i due pesci dell’esergo mutò in due foglie; sul capo alla figura muliebre fu posto un cappellino e le due mule divennero equum singularem5: errore ripetuto anche nella Doctrina6, non avendo posto la dovuta attenzione al numero delle redini (se ne contano quattro distintamente) e a quella linea che accompagna tutti i contorni e che nelle monete, non altrimenti che in alcuni bassorilievi e nelle pitture de’ vasi, serve ad indicare l’esistenza di un altro animale, senza che l’artista fosse obbligato a rappresentarlo.

Piuttosto che riprodurre l’esemplare viennese, ho preferito di pubblicarne un secondo ed ultimo proveniente dal celebre ripostiglio di Schisò, e di una freschezza notevole di conservazione, quantunque nel dritto abbia alcune croste di ossido. Il conio è diverso, ma pure molto simile a quello dell’altro esemplare.

Nella figura muliebre che guida il carro di muli parmi quasi certo che debba riconoscersi una personificazione della città stessa di Messana (ΜΕΣΣΑΝΑ). Esporrò altrove i motivi che mi inducono in quella credenza.

Dr. Lepre corrente a dritta; sotto, due foglie; sopra, testa barbata con orecchie e corna caprine; in giro, ΜΕΣΣΑΝΙΟΝ (Μεσσανίων, de’ Messanesi) da dritta a sinistra. In campo concavo.

Rov. Figura virile, seduta su di un carro a dritta tirato da due muli di passo, tenente insieme alle redini, una corta frusta; una Vittoria vestita e librata sulle ale [p. 23 modifica]posa sul di lui capo una corona; nell’esergo, foglia e frutto. In un cerchio. (Tav. III, n. 4)7.

Arg. Peso: da 16, 85 a 17, 10. Diam. da 26 a 35 millim.

Gabinetto imp. di Vienna — Coll. Luynes.

Notevole è la grandezza del tetradrammo viennese (35 millim.) non raggiunta sovente anche da decadrammi. Se ne ricordino quei numismatici troppo corrivi a dare il sospirato battesimo d’inedita ad ogni moneta che superi sol di qualche millimetro l’esemplare pubblicato.

Dr. Lepre corrente, a dritta; sopra, testa cornuta e barbata con capelli irti; intorno, ΜΕΣΣΑΝΙΟΝ.

Rov. Come nella precedente, se non che la Vittoria corona le mule e nell’esergo vi è soltanto una foglia. In giro, puntini. Moneta riconiata su di un tetradrammo arcaico di Atene del quale sono visibili nel diritto, la parte superiore della testa della civetta, la coda e i piedi; nel rovescio, il profilo della testa di Pallade, il collo e i capelli legati dietro di esso. (Tav. III, n. 5).

Arg. Diam. 30 millim.

Museo R. di Berlino.

Un esemplare della collezione Fischer, ora Imhoof Blumer di Winterthur, offre più completo il tipo di questo tetradrammo; ma qui si è preferito di copiare quello di Berlino a cagione del riconio, nel quale si può scorgere una pruova de’ rapporti di commerci e di sistema monetario fra Atene e le città di Sicilia, siccome noterò più specificatamente altrove descrivendo un esemplare simile della collezione Pennisi.

Dr. Lepre corrente, a dritta; sotto, testa virile imberbe, a dritta, coi capelli corti ed alzati; intorno, ΜΕΣΣΑΝΙΟΝ. In un giro di puntini.

Rov. Figura muliebre vestita di lunga tunica in una [p. 24 modifica]biga di mule, di passo, a sinistra. In ambedue le mani tiene le redini e nella destra una verga; una Vittoria vestita le vola incontro porgendole una corona dalla quale pende una benda; sotto, due pesci. In giro, puntini. (Tav. III, n. 6)8.

Arg. Diam. 25 millim.

Museo Britannico.

Dr. Come sopra: sotto la lepre, testa come nella precedente e avanti ad essa, siringa; sopra, ΜΕΣΣΑΝΙΟΝ. Intorno, puntini.

Rov. Come la precedente. (Tav. III, n. 7).

Arg. 25 millim.

Museo Britannico.

Dr. Lepre corrente, a sinistra; sotto, testa virile imberbe con due piccole corna e con capelli lunghi legati da un diadema, a sinistra; intorno, ΜΕΣΣΑΝΙΟΝ, retrogrado. In giro, puntini.

Rov. Come la precedente. (Tav. III, n. 8).

Arg. 24 millim.

Collezione Pennisi.

Dr. Testa virile imberbe coi capelli corti e legati da un diadema, a sinistra.

Rov. Lepre corrente a dritta; sotto, due globetti: in una ghirlanda. (Tav. III, n. 3).

Br. Peso 1,45. Diam. 12 millim.

Collezione Pennisi.

Note

  1. La disposizione del velo si osserva meglio nell’esemplare di Vienna.
  2. Sylloge, vol. I, tav. II, n. 10.
  3. Loc, cit. Auct. I, tav. V, 1. Il disegno dell’Eckhel è pure ripetuto ne’ Denkmäler di Müller e Wieseler, vol. II, tav. XLII, n. 528.
  4. Di una sporgenza della roccia nel disegno si è fatto un corpo isolato a forma di uovo.
  5. Loc. cit. p. 18.
  6. I, p. 222.
  7. Disegnato incompletamente presso Castelli, loc. cit. Auct. II, tav. IV, n. 1.
  8. A questa e alle due seguenti monete è dato un rovescio comune, perchè negli originali non presenta alcuna differenza notevole. Che la figura muliebre abbia il petto ignudo è una inesattezza del disegnatore del Castelli (loc. cit. Auct. II, tav. IV, 2); nelle monete si vedono solo le mammelle che traspariscono sotto la tunica.