Storie incredibili/A mio fratello Pietro
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Traduzione dall'inglese di Baccio Emanuele Maineri (1869)
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A mio fratello Pietro
Capitano mercantile.
Carissimo,
Pietro Mulier o de Mulieribus, quantunque nato ad Arlem (1637), passava in Italia quasi la intiera sua vita, che si spense a Milano.
Come uomo, lasciamolo dormire in pace, che io non credo gli si possano tessere grandi elogj; ma, come artista, nel genere suo fu sommo. Burrascosi mari, tempestosi cieli, e lampeggiamenti e fulmini e incendj — natura insomma sempre sconvolta; questi i fecondi motori agli entusiasmi dell’anima sua: il suo ideale, la collera del sublime!
Di qui il soprannome di Tempesta, dato al Cavaliere, appellazione che sopraffece il suo cognome, e che valse direi a delineare tutta la sua vita morale ed artistica, il cui carattere spiccò solennemente nel suo lungo carcere, dove la fantasia alterata dal rimorso della uccisa moglie, dal possibile supplizio e dall’orrore del luogo, si rivelò con maggior potenza e grandezza.
Ed è appunto a cotal uomo, o fratello, ossia al Tempesta, che sarebbe stato a desiarsi che il vecchio lupo di mare di Lofoden avesse potuto narrare la storia miracolosa della sua discesa nel Maelstrom; chè, siccome la descrisse Edgardo Poe, niun altro che il cavaliere Tempesta l’avrebbe potuta ritrarre ed eternare sulle tele
Chi ha una bricia di senno, leggendo, potrà giudicare.
La quale descrizione io intitolo a te, che, giovinissimo, hai dovuto per serie ragioni scambiare la vita avventurosa del mare coi paterni campi: e te la intitolo per dare un’umile ed onesta testimonianza di stima alle tue virtù; — per dirti, in fine, pubblicamente, che t’amo tanto e tanto, e che questi santi affetti vivranno indistruttibili come la povera anima mia!
Il tutto tuo |