Storia della letteratura italiana (De Sanctis 1912)/XV. Machiavelli
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XV
[i. — Vita e carattere del Machiavelli — Rime di lui: povertá di forma, profonditá di osservazione e giudizio — Sua prosa letteraria : contrasto con quella politica — Politica fiorentina — La libertá e l’indipendenza — Censure pedantesche mosse al Principe — Il fatto della corruttela italiana — Contrasto dell’ideale del Machiavelli con l’ideale medievale e con quello del Rinascimento. Modernitá di esso — L’operositá terrena — Il concetto della patria — Il comune e lo Stato — La patria come divinitá, superiore alla morale, e che si assoggetta la religione — La «virtú» contro le virtú ascetiche — La gloria — Il corso delle nazioni, e la forza delle cose — Diversitá dell’idea di Roma nel medio evo e nel Machiavelli — Lineamenti del mondo politico moderno — La religione esclusa dalla temporalitá — Il nuovo ideale etico: non il santo, ma il patriota — Il nuovo principio e il nuovo metodo del pensare: la cosa effettuale, e la fine della forma scolastica — La nuova prosa: la forma delle cose : soppressione della letteratura — Mancanza di organismo nella prosa trecentesca, e organismo fattizio in quella cinquecentesca: organismo reale in quella del Machiavelli — Le Storie fiorentine: logica degli avvenimenti — I Discorsi: gli uomini quali sono nella realtá: la mediocritá, il difetto di virtú o di energia. Arte di governo: precisione degli scopi e virtú dei mezzi — Il Principe: i mezzi di serbare il principato: lezione di energia — Intelligenza e fiacchezza nell’ Italia del Rinascimento — Severo giudizio del Machiavelli su uomini e cose della vita italiana — Il principe italiano come redentore dalla corruttela — Sentimento poetico e illusioni nel Machiavelli — Ironia e spirito di osservazione — La Mandragola: somiglianza e differenza dalla Calandria del Bibbiena — Non caso, ma logica di caratteri — I personaggi — Freddezza osservatrice del Machiavelli: difetto artistico della Mandragola — La Mandragola e la letteratura moderna — Machiavelli e il machiavellismo — Epilogo dei concetti fondamentali del Machiavelli — Quel che è vivo e quel ch’è morto del machiavellismo : costanza dei fini, transitorietá dei mezzi.
ii. — Prosecuzione ideale del machiavellismo: gli scrittori politici e i naturalisti — Francesco Guicciardini — Medesimezza di aspirazioni ideali col Machiavelli — Ma teoreticitá di codeste aspirazioni: accomodantismo pratico: la cura dell’interesse particolare: la «saviezza» — L’«uomo positivo»— Medesimezza della base di osservazione; ma conclusione individualistica ed egoistica — La Storia d’Italia: ricerca dei motivi riposti, spregiudicatezza — La prosa semplice e robusta dei Ricordi e quella della Storia: la preoccupazione letteraria — Limite della Storia del Guicciardini nello scorgere i motivi dell’ individuo e non vedere l’insieme — Orizzonte piú largo nel Machiavelli: intravvedimento delle leggi della societá e del genere umano — Machiavelli e Guicciardini: questi, qualcosa di perfettamente finito e chiuso in sé; l’altro, punto di partenza per l’avvénire.]