Storia della geografia e delle scoperte geografiche (parte seconda)/Capitolo I/Marciano Capella

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[p. 21 modifica]5. Marciano Capella. — Di poco posteriore a Macrobio fu Marciano Capella, cartaginese, presso il quale trovasi forse l’ultima eco del concetto ellenico sulla sfericità della Terra in un periodo del bizzarro trattato De Nuptiis Philologiae et Mercurii (Libro VI), in cui è detto, che la forma della Terra non è nè piana, nè concava, ma sì rotonda globosa. La medesima opera di Marciano Capella è pure importante, perchè tutto ci induce a ritenere che il materiale del Libro VIII sia un estratto dei Libri dell’Astronomia, sfortunatamente perduti, di Terenzio Varrone (116-27 av. C.), nei quali è esposto il sistema astronomico immaginato da Eraclide Pontico (contemporaneo di Platone), e generalmente noto col nome di sistema egizio1.

Note

  1. In questo sistema il Sole è posto al centro dei movimenti di Venere e di Mercurio: esso segna adunque un passo importante verso la dottrina Copernicana. V. G. Schiaparelli, I precursori di Copernico nell’antichità, pag. 26 e 27.