Storia della Lega Lombarda/Dedica
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ALLA SANTITÀ
DI NOSTRO SIGNORE
PAPA PIO IX
- Beatissimo Padre,
Ho tolto dal volume delle italiane storie poche pagine, che narrano della Lega Lombarda al secolo XII. Io le lascio ai Vostri piedi come cosa santa. Raccoglietele presto, o Padre Beatissimo, leggetele e rispondete all’Italia, che vi addimanda la parola della salute nell’agone che combatte sotto gli occhi di Dio. Voi siete Maestro di Verità all’universo mondo; ed a Voi spetta sequestrare lo spirito che vivifica dalla lettera che uccide nel Vangelo di Cristo. Voi siete Maestro di civile sapienza all’Italia; ed a Voi spetta dalle forme degli umani casi rivelare la idea che vi nascose l’intelletto di Dio. Anche la Storia è un Vangelo, o Padre santo; perchè il Verbo del Signore non solamente si spazia nell’infinito della divina mente, ma corre ed invade le viscere della Umanità che soffre e spera. Ed il fiore di questo umano Vangelo si è appunto la Storia della nostra Italia: imperocchè niun popolo ha potuto commettere ai suoi annali un martirio più prolungato e più forte come il nostro; nissuno, come noi, ha potuto additare ai posteri un Golgota che più somigli a quello del Nazareno.
Con questo volume nelle mani affacciatevi, Padre Beatissimo, dalla mistica rocca della Chiesa: contemplate l’avvenire, interrogate il passato, palpate i nostri petti, e addimandate al palpito de’ nostri cuori se siamo figli di quei Lombardi, che, ammogliato il Romano Pontificato alla libertà della patria, seppero con immacolato sangue difenderlo.
Restituiteci, o Padre Beatissimo, la bandiera, che il terzo Alessandro nel dì del trionfo sospese al sepolcro del Beato Pietro: restituite ai nipoti il retaggio degli avi. A noi spetta recarvela innanzi nel cammino, a cui vi spinge la onnipotenza dei tempi, che è quella stessa di Dio. L’ora è sonata; l’Umanità Vi aspetta; conquistatela. Son dieciannove secoli che questa è in uno attrito amoroso col Cristianesimo. La materia è presso a logorarsi; lo spirito si rivela. Accorrete, Padre Beatissimo, a benedire il solenne connubio della Carità e della Ragione colla potestà delle somme Chiavi, ed a fecondarlo con quel cuore che il Signore colle mani sue Vi ha serrato nel petto. Non Vi conturbino lo strepito degli umani casi, le ire prorompenti dei Principi; perchè la parola di Dio, quando crea o redime, è sempre preceduta dal terribile eloquio delle procelle. Ma il Vostro trono starà: starà sul fondamento dei cuori francati nella libertà di Cristo: se si levasse su le umane cervici, cadrebbe. Osate nel Signore; nè vi contristi perdutamente il peccato delle moltitudini; poichè anche il peccato, Beatissimo Padre, ne’ tesori di Dio ha il germoglio del bene. Potranno i Vostri figli rompere un giorno in matta idolatria: ma Voi disceso dalla altezza del Vaticano a vederli, spezzerete le tavole lapidee della Legge; ed allora la parola di Dio, spirito purissimo, abiterà nel tempio della umana Ragione. Prolungherete il guardo nell’ampiezza del tempo e dello spazio, e non troverete un confine all’ovile, di cui sarete Voi solo Pastore. Procedete incontro al giorno del Signore: eccoci paratissimi, umani precursori dei Vostri passi. Non è questa rapina di aliena onoranza, non prepotenza di ambizione: a noi spetta lastricarvi la via; perchè nel concetto dell’italiano individuo Iddio fuse l’idea del Romano Pontificato. Volete Voi spogliarci di un tanto ministero? volete Voi onorarne qualche altro popolo? fatelo: ma dovrete prima destare dalla quiete dei loro sepolcri i massimi degli Apostoli, e dire ad essi, che questa non sia più la loro patria, esulassero; dovrete prima svellere la Papale Sedia, che ha gittate le radici nella successione di dugento cinquantanove Pontefici; dovrebbe prima Pio IX abbandonare l’Italia... No: ciò che Dio congiunse, non si separa dall’uomo; ed ove anche avvenisse, Iddio sospingerebbe le Alpi sino ai confini della terra, ed allora il mondo sarebbe tutto Italia.
Benedite, Padre Beatissimo, a questo volume; e benedirete alla memoria degli avi, alle speranze dei presenti, alla gloria degli avvenire. Benedite a chi lo scrisse; e per la via della preghiera vedrete come in un’anima peregrina alle consolazioni della terra l’amore della patria si trasfiguri in quello tutto santo di Dio.