Stanco da lunghi errori, ahi, mi trov'io
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VII
LA SETE NELLE CAMPAGNE DEL VESUVIO
Stanco da lunghi errori, ahi, mi trov’io
fra sentieri dubbiosi a Vesbio a fronte;
e mentre bolle la campagna e ’l monte,
arida sete offende il petto mio.
Deh, chi m’insegna ove zampilla il rio?
deh, chi m’addita ove gorgoglia il fonte,
che spegnesse, immergendovi la fronte,
l’assetato ardentissimo desio?
Mal soffrirebbe ardor sí crudo e fèro,
onde sento mancarmi a poco a poco,
l’adusto tingitan, l’etiopo nero.
Chi mi condusse in tal penoso loco?
Dell’inferno non ha strazio piú vero,
ch’esser senz’acqua ove piú brucia il foco.