Speranze di fama
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XXIX
SPERANZE DI FAMA
E se un giorno avverrá che alquante carte,
vergate come amor dentro mi detta,
guidino il pellegrin lá dove l’arte
me visitò si casta e si soletta,
vedrá raccòrsi in povertá negletta
la mia Dasindo fra campagne sparte;
vedrá la casa ove nessun m’aspetta,
e trascorse di me la miglior parte.
Un balconcel di larice a man manca
trema ai colpi del vento. Ivi è la cella
dove la musa mi sedea compagna.
Entri, e vedrá su la parete bianca
qualche verso di me. La rondinella
oggi mi cerca, e a quel balcon si lagna.