Pagina:La prima corsa di prova sul tronco di ferrovia Coccaglio-Bergamo-Treviglio.djvu/2: differenze tra le versioni
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<noinclude>tiera</noinclude> su lunghezza non era che un terrapieno in fortissimo rialzo e della media altezza sopra il piano delle campagne di metri sei. |
{{Colonna}}<noinclude>tiera</noinclude> su lunghezza non era che un terrapieno in fortissimo rialzo e della media altezza sopra il piano delle campagne di metri sei. |
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Dovetti quindi allora tanto più ritenere veramente insuperabile l’ostacolo che dovea riscontrare sul tronco Coccaglio-Bergamo, e pel quale si era fatta necessaria una soluzione di tanta spesa, e diciamolo pure, anormale alle leggi d’arte ed anche ad un certo tal quale buon senso. |
Dovetti quindi allora tanto più ritenere veramente insuperabile l’ostacolo che dovea riscontrare sul tronco Coccaglio-Bergamo, e pel quale si era fatta necessaria una soluzione di tanta spesa, e diciamolo pure, anormale alle leggi d’arte ed anche ad un certo tal quale buon senso. |
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Ora sarebbe inutile, io credo, il dire che dal confronto di questi dati ne emerge che a Bergamo si dovea far ricapitare il ferroviario con un livello il più depresso possibile. Un tale ricapito in depressione e col tronco proveniente da Coccaglio era indispensabile all’economico ragionato sviluppo dei due tronchi successivi di divergenza sopra Lecco da una parte e sopra Milano dall’altra, sia pure che per quest’ultimo tronco si passasse come era prima stabilito per Monza; si che, come si trovò poi di modificare, si discendesse a confluire sulla Treviglio-Cassano. Ed in vero fra i capisaldi legati allo sviluppo di quei tronchi (quali sono Lecco, Monza o Treviglio ed i punti di traverso dei fiumi che si incontrano), il punto il più elevato è il ponte di Seriate; dal quale si dovea quindi discendere per ricapitare passando per Bergamo con un braccio a Lecco e con l’altro a Milano, sia per Monza o per Treviglio. Ora se noi suddividessimo sulle diverse lunghezze di quei tronchi le differenze di livello esistenti fra i detti ponti per determinarne la pendenza normale, troveremmo che si sarebbe sempre dovuto arrivare, come diceva, a Bergamo con livello depresso ed inferiore anche a quello di porta d’Osio, salve, bene inteso, quelle modificazioni che gli accidenti del suolo poteano fare necessarie. |
Ora sarebbe inutile, io credo, il dire che dal confronto di questi dati ne emerge che a Bergamo si dovea far ricapitare il ferroviario con un livello il più depresso possibile. Un tale ricapito in depressione e col tronco proveniente da Coccaglio era indispensabile all’economico ragionato sviluppo dei due tronchi successivi di divergenza sopra Lecco da una parte e sopra Milano dall’altra, sia pure che per quest’ultimo tronco si passasse come era prima stabilito per Monza; si che, come si trovò poi di modificare, si discendesse a confluire sulla Treviglio-Cassano. Ed in vero fra i capisaldi legati allo sviluppo di quei tronchi (quali sono Lecco, Monza o Treviglio ed i punti di traverso dei fiumi che si incontrano), il punto il più elevato è il ponte di Seriate; dal quale si dovea quindi discendere per ricapitare passando per Bergamo con un braccio a Lecco e con l’altro a Milano, sia per Monza o per Treviglio. Ora se noi suddividessimo sulle diverse lunghezze di quei tronchi le differenze di livello esistenti fra i detti ponti per determinarne la pendenza normale, troveremmo che si sarebbe sempre dovuto arrivare, come diceva, a Bergamo con livello depresso ed inferiore anche a quello di porta d’Osio, salve, bene inteso, quelle modificazioni che gli accidenti del suolo poteano fare necessarie. |
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E fra questi accidenti del suolo va qui notato che il paesetto di Boccaleone, {{ |
E fra questi accidenti del suolo va qui notato che il paesetto di Boccaleone, {{Pt|si-|situato}}<span class="SAL">2,3,Silvio Gallio</span> |