Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/25: differenze tra le versioni

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si degnino di mettersi ne’ miei panni. Se la cosa dipendesse da me,... vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca...
<span class="SAL">25,1,ThomasBot</span>si degnino di mettersi ne’ miei panni. Se la cosa dipendesse da me,... vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca...


{{§|Orsù|- Orsù, - interruppe il bravo, - se la cosa avesse a decidersi a ciarle, lei ci metterebbe in sacco. Noi non ne sappiamo, né vogliam saperne di più. Uomo avvertito... lei c'intende.}}
{{§|Orsù| Orsù, interruppe il bravo, se la cosa avesse a decidersi a ciarle, lei ci metterebbe in sacco. Noi non ne sappiamo, né vogliam saperne di più. Uomo avvertito... lei c'intende.}}


- Ma lor signori son troppo giusti, troppo ragionevoli...
Ma lor signori son troppo giusti, troppo ragionevoli...


- Ma, - interruppe questa volta l’altro compagnone, che non aveva parlato fin allora, - ma il matrimonio non si farà, o... - e qui una buona bestemmia, - o chi lo farà non se ne pentirà, perché non ne avrà tempo, e... - un’altra bestemmia.
Ma, interruppe questa volta l’altro compagnone, che non aveva parlato fin allora, ma il matrimonio non si farà, o... e qui una buona bestemmia, o chi lo farà non se ne pentirà, perché non ne avrà tempo, e... un’altra bestemmia.


- Zitto, zitto, - riprese il primo oratore: - il signor curato è un uomo che sa il viver del mondo; e noi siam galantuomini, che non vogliam fargli del male, purché abbia giudizio. Signor curato, l’illustrissimo signor don Rodrigo nostro padrone la riverisce caramente.
Zitto, zitto, riprese il primo oratore: il signor curato è un uomo che sa il viver del mondo; e noi siam galantuomini, che non vogliam fargli del male, purché abbia giudizio. Signor curato, l’illustrissimo signor don Rodrigo nostro padrone la riverisce caramente.