Notizie sull'osservatorio di Brera in Milano: differenze tra le versioni

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Nel 1805 morì il P. Reggio e gli fu surrogato Francesco Carlini, il quale già fin del 1797 era fra i collaboratori della Specola. Egli ed Oriani e Cesaris, malgrado le occupazioni della carta non interruppero le osservazioni astronomiche, e nei primi anni del secolo corrente attesero molto alle osservazioni ed alla teoria di Cerere scoperta poc'anzi da Piazzi, e degli altri tre piccoli pianeti trovati da Olbers e da Harding. Carlini cominciò pure in quel tempo i suoi lavori sulle tavole del Sole e sulle refrazioni astronomiche, che lo resero giustamente celebrato. Nel 1810 la Specola fu arricchita di due strumenti capitali, l'uno e l'altro usciti dell'officina del celebre Reichenbach; e furono l'istrumento dei passaggi e il grande Circolo moltiplicatore, che, servirono alle osservazioni quasi per 50 anni.
 
Negli anni 1821-28 fu intrapresa e condotta a termine la grande operazione geodetico-astronomica, detta ''misura del parallelo medio'', nella quale gli astronomi di Milano, e specialmente Carlini, ebbero una parte molto importante.
 
Essendo passati a miglior vita Oriani e Cesaris nel 1832, Carlini fu nominato Direttore, e qualche tempo dopo fu chiamato all'incarico di secondo astronomo Paolo Frisiani: il primo dei quali rimase in carica fino alla sua morte avvenuta nel 1862, l'altro prestò servizio nell'Osservatorio fino al 1860. L'Osservatorio si trovò allora arricchito del cospicuo legato fattogli da Oriani di L. 200,000. In questo tempo si cominciò ad insegnare l'astronomia nella Specola sotto forma di lezioni. Ma i principali allievi, che uscirono da Brera, appartengono ad un periodo anteriore, in cui non colle lezioni, ma coll'esempio e col consiglio Oriani e Carlini guidavano i giovani volonterosi, che volevan consacrarsi a questo arduo studio. Sotto la guida di quei due valorosi maestri si formarono Carlo Brioschi, Giuseppe Brupacher, Giovanni Santini, Giovanni Inghirami, Giovanni Plana, Ottaviano Fabrizio Mossotti, Gabrio Piola ed altri parecchi, i quali illustrarono il loro nome per tutta Italia o nell'astronomia, o nelle operazioni geodetiche, e nell'insegnamento della fisica e della matematica.
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Nel 1835 fu pure data una grande estensione alle osservazioni meteorologiche, le quali prima si facevano solo due volte al giorno. A questa parte attese specialmente l'allievo Giovanni Capelli che servì nell'Osservatorio per cinquant'anni, dal 1827 al 1877.
 
A Carlini nel 1862 fu surrogato il presente Direttore, a Frisiani poco dopo fu surrogato il presente secondo astronomo. Nel 1862 il Governo Nazionale concesse alla Specola un refrattore di Merz di 22 centimetri d'apertura, con cui si attese e si attende specialmente, alle osservazioni delle stelle doppie e allo studio della natura fisica di alcuni pianeti. Nel 1878 il Governo stesso decretò che in Brera si erigesse un altro refrattore molto più grande di 49 centimetri d'apertura, che ora è in costruzione, e in occasione del suo collocamento molte addizioni si faranno alla fabbrica della Specola. Nel 1874 si cessò l'edizione delle ''Effemeridi'' annuali e si cominciò la serie delle ''Pubblicazioni dell'Osservatorio di Brera'', di cui sono ora pubblicati 16 numeri e contengono i risultamenti degli studi e delle osservazioni che vi si vanno facendo. Questi studi comprendono, oltre all'Astronomia, anche la Geodesia (specialmente d'Italia), la Meteorologia e il magnetismo terrestre. Campo vastissimo, a ben coltivare il quale non uno, ma quattro Osservatorî sarebbero necessari.
 
<div align="right">G. S<small>CHIAPARELLI.</small></div>