Pagina:Poemi (Byron).djvu/24: differenze tra le versioni

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Uno squallor che sul serbato aspetto
Uno squallor che sul serbato aspetto
Subitàno si sparga, unica traccia
Subitàno si sparga, unica traccia
Son d’interna tempesta; ma se brami
Son d’interna tempesta; ma se brami{{R|290}}
L’orror vederne, qui t’appiatta, e mira;
L’orror vederne, quì t’appiatta, e mira;
Mira lo sguardo al ciel rivolto, e il passo
Mira lo sguardo al ciel rivolto, e il passo
Frettoloso, ed incerto, ed il riposo
Frettoloso, ed incerto, ed il riposo
Agonizzante, e la man stretta, e l’occhio
Agonizzante, e la man stretta, e l’occhio
Attonito, e lo scuotersi, e l’ udire
Attonito, e lo scuotersi, e l’ udire{{R|295}}
Se alcun s’intruda esploratore, e colga
Se alcun s’intruda esploratore, e colga
In tanta ambascia, e ogni sembianza mira
In tanta ambascia, e ogni sembianza mira
Figlia d’un cor di mille affetti pieno,
Figlia d’un cor di mille affetti pieno,
Che pugnar più non ponno, e non fuggire;
Che pugnar più non ponno, e non fuggire;
Mira il sorger convulso, e il delirante
Mira il sorger convulso, e il delirante{{R|300}}
Contendere, ed il brivido improvviso,
Contendere, ed il brivido improvviso,
E l’ ardere, e il bagnarsi della fronte;
E l’ardere, e il bagnarsi della fronte;
Mira l’ alma, o stranier, e se non tremi,
Mira l’alma, o stranier, e se non tremi,
Se il puoi, qual pace il suo destin conforte
Se il puoi, qual pace il suo destin conforte
Come il romito sen divora, e strugge
Come il romito sen divora, e strugge{{R|305}}
D’anni esecrati il pensier tristo, e mira...
D’anni esecrati il pensier tristo, e mira...
Ma, chi mai vide, chi fia mai che vegga
Ma, chi mai vide, chi fia mai che vegga