Pagina:Dell'oreficeria antica.djvu/44: differenze tra le versioni

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Si chiamò dai Romani ''Bulla aurea'' un medaglione di forma lenticulare in oro, sorretto da una fascia ripiegata in forma di sella pure di oro. Alcune volte la fascia è lavorata di cordelle, spesso è liscia, e ve ne sono alcune con lettere sopra poste che formano o nomi o iscrizioni. La bulla d’oro era segno di nobiltà, portandola i patrizi: i plebei l’usavano in bronzo, od in cuoio, e la ricevevano dai padri loro qual testimonianza di affetto: conteneva qualche ricordo, od un amuleto. Ancora la bulla passò in uso presso i primi cristiani che la usarono in metallo a custodia del pane eucaristico ed in cuoio per le reliquie dei martiri, così la tradizione fe giungere insino a noi tal costume, posciachè gli abitini di lana ricamati che si portano oggidì al collo sotto le vesti da alcuni divoti, e che massimamente sono in uso ne’ monasteri, può dirsi che abbiano preso il luogo delle bulle, e servano all’ufficio stesso. Presso i Romani la bulla d’oro era lasciata dai fanciulli che entravano nell’adolescenza in un con la pretesta, e spesso allora veniva consacrata agli iddii lari o ad altra divinità. La ereditarono essi come tanti altri ornamenti ed usi dagli Etruschi: in effetto innumerevoli sono le bulle trovate nelle tombe d’Etruria; e ne abbiamo prova certa in quelle che
Si chiamò dai Romani ''Bulla aurea'' un medaglione di forma lenticulare in oro, sorretto da una fascia ripiegata in forma di sella pure di oro. Alcune volte la fascia è lavorata di cordelle, spesso è liscia, e ve ne sono alcune con lettere sopra poste che formano o nomi o iscrizioni. La bulla d’oro era segno di nobiltà, portandola i patrizi: i plebei l’usavano in bronzo, od in cuoio, e la ricevevano dai padri loro qual testimonianza di affetto: conteneva qualche ricordo, od un amuleto. Ancora la bulla passò in uso presso i primi cristiani che la usarono in metallo a custodia del pane eucaristico ed in cuoio per le reliquie dei martiri, così la tradizione fe giungere insino a noi tal costume, posciachè gli abitini di lana ricamati che si portano oggidì al collo sotto le vesti da alcuni divoti, e che massimamente sono in uso ne’ monasteri, può dirsi che abbiano preso il luogo delle bulle, e servano all’ufficio stesso. Presso i Romani la bulla d’oro era lasciata dai fanciulli che entravano nell’adolescenza in un con la pretesta, e spesso allora veniva consacrata agli iddii lari o ad altra divinità. La ereditarono essi come tanti altri ornamenti ed usi dagli Etruschi: in effetto innumerevoli sono le bulle trovate nelle tombe d’Etruria; e ne abbiamo prova certa in quelle che