Pagina:Lettere autografe Colombo.djvu/23: differenze tra le versioni
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Spesso, lettori, avrete voi pure pensato, |
Spesso, lettori, avrete voi pure pensato, |
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maravigliando e dubitando, a quella contraddizione di |
maravigliando e dubitando, a quella contraddizione di giudizii singolarissima, per cui l’Italia talora è celebrata come maestra antica e naturale d’ogni civiltà, e talora compianta come immedicabilmente fantastica e |
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destinata, per le blandizie del suo cielo, per la diversità de’ suoi popoli, e per la sua stessa disadatta giacitura, a lunghi ozii e a dissidi perpetui. E mentre v’ha chi ci grida |
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giudizii singolarissima, per cui l’Italia talora è celebrata |
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come maestra antica e naturale d’ogni civiltà, e talora |
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compianta come immedicabilmente fantastica e |
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destinata, per le blandizie del suo cielo, per la diversità de’ suoi |
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popoli, e per la sua stessa disadatta giacitura, a lunghi |
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ozii e a dissidi perpetui. E mentre v’ha chi ci grida |
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stirpi dilombate ed anime svampate quasi sotto la |
stirpi dilombate ed anime svampate quasi sotto la |
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sferza del sole meridionale, altri ci decreta pur |
sferza del sole meridionale, altri ci decreta pur tuttavia risolutamente l’universale primato, infeudatoci fin dai Pelasgi, dagli Etruschi e da Roma. E, a dir vero, la stessa provvidenza educatrice, con qual consiglio lo |
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potranno forse argomentare i venturi, lasciò che su questa terra fatale si versasse luce più ardente, più varia e di più cieche tenebre avvicendata. Di che la tanta diversità dei giudizii e il trapassar facilmente dall’orgoglio alla viltà, anzi il congiungere le miserie dell’uno colle miserie dell’altra; e il rassegnarsi disprezzando, come di chi abbia vita immortale e non curi il tempo presente più che un’ombra fuggevole; e l’intricare ogni concetto con lungo strascico di memorie e con remotissime previsioni dell’avvenire. Codesto vacillamento di vasti e indeterminati pensieri toglie fermezza |
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tuttavia risolutamente l’universale primato, infeudatoci fin |
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dai Pelasgi, dagli Etruschi e da Roma. E, a dir vero, |
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la stessa provvidenza educatrice, con qual consiglio lo |
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potranno forse argomentare i venturi, lasciò che su |
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questa terra fatale si versasse luce più ardente, più varia |
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e di più cieche tenebre avvicendata. Di che la tanta |
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diversità dei giudizii e il trapassar facilmente dall’orgoglio alla viltà, anzi il congiungere le miserie dell’uno |
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colle miserie dell’altra; e il rassegnarsi disprezzando, |
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come di chi abbia vita immortale e non curi il tempo |
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presente più che un’ombra fuggevole; e l’intricare |
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ogni concetto con lungo strascico di memorie e con |
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remotissime previsioni dell’avvenire. Codesto |
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vacillamento di vasti e indeterminati pensieri toglie fermezza |
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all’ingegno e nerbo alla volontà e ci fa andar curvi |
all’ingegno e nerbo alla volontà e ci fa andar curvi |
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