Pagina:Poesie (Carducci).djvu/397: differenze tra le versioni

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“Questi versi li ho rubati in casa del poeta, fra alcuni suoi manoscritti giovanili. Furto domestico, qualificato per la persona, sette anni di reclusione, se Giosuè mi denuncia! Ma per fortuna non lo farà. Oltre tutto, dopo Oberdank, non credo che egli abbia voglia di presentarsi al procuratore del re.„
“Questi versi li ho rubati in casa del poeta, fra alcuni suoi manoscritti giovanili. Furto domestico, qualificato per la persona, sette anni di reclusione, se Giosuè mi denuncia! Ma per fortuna non lo farà. Oltre tutto, dopo Oberdank, non credo che egli abbia voglia di presentarsi al procuratore del re.„


XXII) pag. 341, v. 5. In questa e nelle tre seguenti strofe si accenna al glorioso scolio di Callistrato, che solevasi cantare dagli Ateniesi ne' conviti, a onore degli eroi della libertà, Armodio e Aristogitone: incomincia “Entro un ramo di mirto la spada io vo’ portare, come Armodio e Aristogitone, quando il tiranno uccisero e a leggi uguali Atene fecero.„
XXII) pag. 341, v. 5. In questa e nelle tre seguenti strofe si accenna al glorioso scolio di Callistrato, che solevasi cantare dagli Ateniesi ne’ conviti, a onore degli eroi della libertà, Armodio e Aristogitone: incomincia “Entro un ramo di mirto la spada io vo’ portare, come Armodio e Aristogitone, quando il tiranno uccisero e a leggi uguali Atene fecero.„


XXII) pag. 341, v. 17 e segg. Stavo appunto scrivendo questi versi (ne’ primi di febbraio del 1863), quando nella ''Gazzetta di Torino'' e nella ''Nazione'' di Firenze lessi di un fanciullo decenne, che lavorava a opra di manovale e fu trovato una sera mezzo morto di freddo di fatica di fame in non so piú qual via di Torino. Ciò avverto per quelli che, volendo forse risparmiare per sé tutta la loro tenerezza, si abbandonano assai leggermente a condannare il sentimentalismo di certe questioni.
XXII) pag. 341, v. 17 e segg. Stavo appunto scrivendo questi versi (ne’ primi di febbraio del 1863), quando nella ''Gazzetta di Torino'' e nella ''Nazione'' di Firenze lessi di un fanciullo decenne, che lavorava a opra di manovale e fu trovato una sera mezzo morto di freddo di fatica di fame in non so piú qual via di Torino. Ciò avverto per quelli che, volendo forse risparmiare per sé tutta la loro tenerezza, si abbandonano assai leggermente a condannare il sentimentalismo di certe questioni.