Pagina:Letturecommediagelli.djvu/156: differenze tra le versioni

Aubrey (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
come i ricchi sono sempre universalmente molto più avari, che non sono i poveri. E perchè questo vizio, per conoscere e provare ogni giorno gli uomini quanto le ricchezze sono necessarie a la vita umana, e come ei non si può, senza esse, vivere senza disagio o scomodo grandissimo, si appicca più forte e tenacemente che alcuno altro a la maggior parte di loro, egli dice dipoi nel testo:{{Centrato|<small>Molti son gli animali a cui s'ammoglia,</small>}}
come i ricchi sono sempre universalmente molto più avari, che non sono i poveri. E perchè questo vizio, per conoscere e provare ogni giorno gli uomini quanto le ricchezze sono necessarie a la vita umana, e come ei non si può, senza esse, vivere senza disagio o scomodo grandissimo, si appicca più forte e tenacemente che alcuno altro a la maggior parte di loro, egli dice dipoi nel testo:
{{Centrato|<small>Molti son gli animali a cui s'ammoglia,</small>}}
usando questo verbo ''ammogliare'', derivato da 'l prender moglie e legarsi in matrimonio, il quale è il più forte legame, a quello che può manco sciorsi legittimamente, che possin fare gli uomini, e massimamente nella religione cristiana; onde è scritto che quello che ha congiunto Dio, da 'l quale fu ordinato in fra i suoi sacramenti il matrimonio, non sia uomo alcuno che lo separi; soggiugnendo ancor dipoi:
usando questo verbo ''ammogliare'', derivato da 'l prender moglie e legarsi in matrimonio, il quale è il più forte legame, a quello che può manco sciorsi legittimamente, che possin fare gli uomini, e massimamente nella religione cristiana; onde è scritto che quello che ha congiunto Dio, da 'l quale fu ordinato in fra i suoi sacramenti il matrimonio, non sia uomo alcuno che lo separi; soggiugnendo ancor dipoi:
{{Centrato|<poem><small>E più saranno ancora, infin che il veltro
{{Centrato|<poem><small>E più saranno ancora, infin che il veltro