Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/135: differenze tra le versioni

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LA CANZONE DEL GIRARROSTO 119


Qua, nella cucina, lo svolo
Qua, nella cucina, lo svolo
di piccole grida d’ impero ;
di piccole grida d’impero;
là, in sala, il ronzare ormai solo
là, in sala, il ronzare ormai solo
d’ un ospite molto ciarliero.
d’un ospite molto ciarliero.


Avanti i suoi ciocchi, senz’irà
Avanti i suoi ciocchi, senz’ira
::né pena,
la docile macchina gira
::serena,


qual docile servo, una volta
né pena,
ch’ha inteso, altro bisogna:
la docile macchina gira
lavora nel mentre che ascolta,
lavora nel mentre che sogna.


{{Centrato|l=16em|IV}}
serena,
Va sempre, s’affretta, ch’è l’ora,
con una vertigine molle:
con qualche suo fremito incuora
la pentola grande che bolle.


E l’ora, s’affretta, nè tace,
qual docile servo, una volta
che sgrida, rimprovera, accusa,
ch’ha inteso, altro bisogna:
col suo ticchettìo pertinace,
lavora nel mentre che ascolta,
la teglia che brontola chiusa.
lavora nel mentre che sogna.


Campana lontana si sente
��IV
::sonare.</poem>

��Va sempre, s’ affretta, eh’ è 1’ ora,
con una vertigine molle:
con qualche suo fremito incuora
la pentola grande che bolle.

E l’ora, s’affretta, tace,
che sgrida, rimprovera, accusa,
col suo ticchettìo pertinace,
la teglia che brontola chiusa.

Campana lontana si sente
sonare.

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