Pagina:Rime (Vittorelli).djvu/131: differenze tra le versioni

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<poem><big>C</big>{{sc|hi}} Pulcinella sia bizzarro e lepido
<poem>
Da quel gran naso, e da la gobba gemina,
no Ilario n u i
Ai motti pronto, e ne le zuffe intrepido

Per me vel dica l’oziosa femina,
• OTI'.VIMOA
Che ne l’inverno al focherello tepido

Baje racconta, e filastrocche semina,

Girando il naspo, o dispiccando il bioccolo

Giù dal pennecchio fin che dura il moccolo.
c

V-iHi Pulcinella

sia bizzarro e lepido
Da quel gran naso, e da la gobba gemina,
A i motti pronto, e ne le zuffe intrepido
Per me vel dica I' oziosa femina,
Che ne l'inverno al focherello tepido
Baje racconta, e filastrocche semina,
Girando il naspo, o dispiccando il bioccolo

Giù dal pennecchio fin che dura il moccolo.
* * *


{{centrato|l=18em|<nowiki>* * *</nowiki>}}
Io narrerò la sconosciuta origine
Io narrerò la sconosciuta origine
De la famosa pasta Maccheronica,

Togliendola al silenzio, e a la rubigine
De la famosa pasta Maccheronica,
Per celebrarla su la cetra armonica.
Togliendola al silenzio, e a la rubigine
Esci da i regni pieni di caligine
Per celebrarla su la cetra armonica.
A rallegrar la gente malinconica,
Esci da i regni pieni di caligine
O padre Berni, e la tua lira imprestami,
A rallegrar la gente malinconica,
E le dolci tue grazie in petto destami.</poem>
O padre Berni, e la tua lira imprestami,
E le dolci tue grazie in petto destami.

Quel</poem>