Andria/Atto quinto/Scena IV: differenze tra le versioni
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{{Intestazione teatro
| Nome e cognome dell'autore del testo = Publio Terenzio Afro
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CRITONE, CREMETE, SIMONE, E PANFILO.
;
:Cagioni persuadonmi il farlo;
:Perche voi lo cercate, perchè il fatto
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:Gliceria?
;
:Certo
:E' desso.
;
;
:Vuol dir, che fuor del solito voi siete
:In Atene?
;
:Quegli?
;
;
:Siete voi quel, che dice, che Gliceria
:E' Cittadina d'Atene?
;
;
;
;
:Tu farai queste cose senza alcuna
:Punizione? Menerai la mazza
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:Loro speranze, e promesse?
;
:In cervello?
;
:Amori d'una poltrona con le
:Nozze?
;
:Di sotto il forestiere.
;
:Simone, chi è costui, non vi parrebbe
:Così, ch'egli è uomo dabbene.
;
:Bene? E so dire egli è venuto appunto
:Oggi così a tempo delle nozze,
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:Parvi Cremete, ch'egli sia da credergli?
;
:Da suggerirli sopra questo fatto
:Un buono avvertimento.
;
;
;
:Caso ch'egli è di questa taglia.
;
:Vedrà poi poi di che taglia son'io;
:Che s'e' seguiterà a dirmi ciò,
Riga 114:
:Di Crisida.
;
;
;
;
;
:Era parente mio: onde da lui
:Intesi, ch'egli era di Atene, e quivi
:A morte venne.
;
;
;
;
:Che fosse Fannio, e questo so per certo,
:Ch'egli dicea d'esser Rannusio.
;
;
:Furo udite da molti.
;
:Che sia la cosa come spero; ma
:Dite un poco, Criton, che dicea egli
Riga 148:
:Ch'ella era sua?
;
;
;
;
;
;
;
:O Panfilo.
;
:Voi?
;
:Fratello.
;
;
:Quindi fuggendo i mali della guerra,
:Venia per ritrovarmi in Asia: e avendo
Riga 179:
:Quel che di lui accadessesi.
;
:Io sono in me, cotanto son battuto
:Da timor, da speranza, da letizia
Riga 185:
:Repentino.
;
:Che per tanti riscontri conosciate
:Costei per vostra figlia.
;
:O Padre.
;
:Scrupolo ancor, che non mel lascia credere.
;
:Cercate cinque piè al mattone.
;
:Scrupolo?
;
;
:Da picciolina ella ne aveva un'altro.
;
;
;
:Che la poca memoria di costui
:Soprattenga il mio bene, quando io posso
Riga 217:
:Che voi fantasticate? egli è Pasibula.
;
;
;
:L'ho udito di sua bocca.
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:Io credo ben, che voi pensiate, come
:Tutti ne siamo consolati.
;
:Dio mi guardi, lo penso.
;
:Ora, o mio Padre?
;
:Già appiacevolito.
;
:Circa il prenderla in moglie, poichè l'ebbi
:Come tale in poter, Cremete, non
:Muterà la faccenda.
;
:E' buonissima, purche qualche nuova
:Cosa non voglia vostro padre.
;
;
;
:Scudi di dote.
;
;
:A trovar mia figliuola. Olà, Critone,
:Venite meco; poichè credo, ch'ella
:Non mi conosca.
;
:Condur in casa nostra?
;
:Io darò questa cura a Davo.
;
:Non si può già.
;
;
Per se vie più importanti.
;
;
;
:Malamente.
;
:Bene.
;
;
;
;
;
:Mele, e zucchero!
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