Rime (Dino Frescobaldi)/Poscia che dir conviemmi ciò ch'io sento: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
← Creata nuova pagina: {{Qualità|avz=75%|data=26 febbraio 2008|arg=poesie}} {{Intestazione Duecento | Nome e cognome dell'autore = Dino Frescobaldi | Titolo = Rime | … |
m Wikipedia python library |
||
Riga 24:
<poem>
Poscia che dir conviemmi ciò
e
per la vita dolente
che piangendo a la morte mi conduce,
Riga 31:
dirollo a voi, mia donna, solamente,
cui paurosamente
guardar disio:
Se questa doglia
{{R|10}}può sostener che non mi uccida in tanto,
comincerò
ché so che
udendo quel
se non vi fosse grave
{{R|15}}la fine,
Io sento piover nella mente mia
Amor quelle bellezze che
e
crescer martiri con la sua vaghezza;
{{R|20}}ché, conoscendo che bellezza sia,
così nella sua fede
lo
Ché
{{R|25}}questo move il dolor che vi contenta;
e sed
(non
voi disdegnate, sì
a cui tanto ne cale,
{{R|30}}che mai non posa sì
Il consolar
è che per mezzo il fianco
e quivi tanto attende
che
{{R|35}}poi si dilunga,
gridando forte un suo
e la saetta prende,
talché
ed apre verso questo fianco aperto,
{{R|40}}dicendo: «Fuggi!»
che campar nol potrai».
Ma ella attende il suo crudel fedire,
e fascia il cuor nel punto
di quel forte disire
{{R|45}}cui non uccide colpo di saetta.
Poi che nel cuor la percossa
ed io rimango così nella vita
fosse
{{R|50}}perché dinanzi a
credendo
ciascuna
così facesse quella
La qual di me altressì poco cura
{{R|55}}in consumarmi quanto faccia Amore:
ché per lo suo valore
che sarei fuor del male
dove
{{R|60}}ché
Dunque, se
questa spietata guerra e faticosa
vi vede disdegnosa
Riga 91:
La quale esser non può tanto gravosa,
se la vita è noiosa,
che non sia pace: ed io così
Se ascolterete, nel vostro
{{R|70}}voi udirete, che sentir mi pare,
una voce chiamare
che parla con pietà,
e viene a voi per pace di colui
che la morte aspettando
{{R|75}}vede la fine
</poem>
|